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Tumori, l’umanizzazione in oncologia al Fabriano Film Fest. Il “corto” della Cipomo

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Farsi carico delle emozioni del paziente alla diagnosi (paura della malattia, dei trattamenti, della prognosi), del suo percorso assistenziale, condividerne gli obiettivi che possono essere di guarigione ma anche del controllo della malattia e del miglioramento della qualità della vita. È anche questa l’umanizzazione in ambito medico e oncologico, un aspetto molto complesso che il Collegio italiano dei primari oncologi ospedalieri (Cipomo) ha deciso di trasformare in messaggio cinematografico, con la collaborazione del regista Thomas Turolo che ne ha curato la sceneggiatura. A condividere questi contenuti è stata Rosa Rita Silva, tesoriere nazionale Cipomo, con la presidente Luisa Fioretto e il past-president Lugi Cavanna. Il video sarà presentato l’ 11 dicembre alle 18 alla XII edizione del Fabriano Film Fest (7 - 15 dicembre 2024), festival internazionale di cinema a vocazione sociale, che sostiene i 17 goal dell’Onu per un mondo sostenibile attraverso azioni concrete in ambito culturale. Tutto gratuito per il pubblico.
«Il Fabriano Film Fest è stata una scelta naturale – spiega Silva – visto che il focus principale è cercare opere che abbiamo tematiche importanti, che inducano il pubblico a pensare, che facciano germogliare il pensiero critico, della discussione e del cambiamento culturale, l’accettazione del prossimo, il rispetto. L’umanizzazione in oncologia è uno di questi, visto che vuol dire essere orientati quanto più possibile alla persona, considerata nella sua interezza fisica, sociale e psicologica: la sensibilità non è sufficiente, parliamo di accoglienza, vicinanza, partecipazione emotiva che passa comunque sempre attraverso la professionalità. Il silenzio che accoglie, l’ascolto attivo, il guardare dritto negli occhi anche comunicando una cattiva notizia, il sorriso che dà speranza e fa capire che saremo sempre accanto al malato in tutto il suo percorso di malattia».
Il film parla di un incontro/scontro casuale, tra due giovani uomini, uno dei quali si ferma di colpo per un improvviso dolore ad una gamba. L’incontro si ripete in un ambulatorio di un reparto di Oncologia dove la Primaria, assistita dal giovane specializzando oncologo, traccia il percorso di diagnosi e cura che comporta vari trattamenti terapeutici che possono impattare sulla mobilità del paziente. «Siamo partiti da questo – continua la dr.ssa Silva – e dalla difficoltà della comunicazione: il giovane è atterrito, ma l’occhio della dottoressa si posa sulle scarpe da running che indossa il ragazzo e trova con l’aiuto di due fogli di carta, la chiave per giungere ad una alleanza terapeutica».
«Quando si parla di patologie oncologiche – aggiunge il regista Thomas Turolo – ci facciamo sempre condizionare dalla paura. Il lavoro che abbiamo fatto con Cipomo per questo piccolissimo film è stato quello di andare oltre questa sensazione. Quando siamo all’interno di un percorso terapeutico sappiamo di avere nell’oncologo un grande alleato che si spenderà per noi. Alla fine del corto quelle due mani che si stringono sono un’intesa per la vita».
«Si tratta di un messaggio educazionale che riguarda tutti, personale sanitario, pazienti e caregiver – conclude la presidente nazionale Cipomo, Luisa Fioretto – per cui auspichiamo ampia diffusione su tutti i canali social tv che vorranno ‘ospitarlo’. Ci auguriamo anche che vi sia la disponibilità delle grandi e piccole realtà che gestiscono le sale alla messa in onda nei loro cinema».


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