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Manifesto Fit To Win: attività fisica come alleata della salute, sia in termini di prevenzione che di cura

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Diffondere la conoscenza dell’impatto dell’attività fisica nella prevenzione dei tumori e promuovere l’aumento dell’accesso a programmi di attività fisica preventiva e adattata per pazienti oncologici e lungoviventi. È con questi obiettivi che nasce il “Manifesto Fit To Win” - redatto e sottoscritto da oncologi e oncoematologi, esperti di politiche sanitarie e sociali, rappresentanti di associazioni pazienti e policy maker – e presentato a Scicli, in provincia di Ragusa. Secondo l’annuario statistico dell’Istat (2022) un terzo degli italiani non fa sport né si dedica all’attività fisica nel tempo libero. Anche nel Rapporto “I numeri del cancro” di AIOM (2023) si evidenzia come secondo i livelli di attività fisica raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2021-2022 in Italia il 30% della popolazione adulta è considerabile sedentaria, con tassi più alti tra le donne (34%), gli anziani (34% nei 50-69enni) e nelle regioni meridionali (42% rispetto al 17% del Nord).

Ideato in 5 punti, il “Manifesto Fit To Win” è un impegno programmatico di una community multistakeholder che vuole sensibilizzare istituzioni locali, regionali e nazionali sull’impatto dell’esercizio fisico, soprattutto di quello adattato, per la prevenzione e la cura dei tumori. Esso è parte integrante del progetto FIT TO WIN, ideato e promosso da La Lampada di Aladino ETS, Associazione impegnata nell’assistenza dei pazienti oncologici e oncoematologici, e ISHEO, azienda che opera nella ricerca in sanità e advocacy sull’empowerment dei pazienti, con il supporto incondizionato di Astellas Pharma.

I cinque punti del manifesto

I. Aumentare la consapevolezza: per un accesso più equo e inclusivo all’attività fisica.

II. Accrescere conoscenza e collaborazione: per sensibilizzare tutti gli stakeholder che entrano in gioco nella presa in carico di pazienti oncologici ad aumentare l’accesso a programmi di attività fisica preventiva e adattata.

III. Ripensare gli spazi della convivenza, per favorire la regolarità della pratica dell’attività fisica.

IV. Favorire la vera accessibilità: l’attività fisica preventiva e adattata certificata, sostenibile e di prossimità.

V. Promuovere la ricerca: per sostenere la produzione di nuove evidenze


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