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Medtronic: oltre 13mila interventi Tavi ma un paziente su due ancora non vi accede

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Più di 13mila gli interventi Tavi in Italia, ma il 50% dei pazienti che potrebbe beneficiarne ancora non vi accede. E’ il quadro emerso al termine del roadshow “Your Heart Matters”, l’iniziativa europea di Medtronic, realizzata in collaborazione con le strutture ospedaliere e universitarie di eccellenza da Pisa a Lecce, passando per Bologna, Torino, Brescia e Napoli.
“Your Heart Matters - spiega Stefano Lusian, Responsabile della Divisione di Cardiologia Strutturale di Medtronic Italia - è un progetto estremamente innovativo in termini di Medical Education & Training, che si pone l’obiettivo di portare formazione agli operatori sanitari con lo scopo di migliorare sempre di più l’assistenza ai nostri pazienti”. All’interno dell’unità mobile “Your Heart Matters”, infatti, cardiologi e infermieri specializzati hanno avuto l’opportunità di ampliare le proprie competenze partecipando a simulazioni e workshop pratici sulla terapia Tavi, che consiste nella possibilità di impiantare una valvola aortica trans-catetere in pazienti affetti da stenosi valvolare ortica severa.

“La stenosi valvolare aortica - sottolinea Sergio Berti, direttore della Cardiologia Diagnostica e Interventistica dell’Ospedale Monasterio di Massa- sta emergendo come una patologia significativa, principalmente a causa della sua natura degenerativa e dell’invecchiamento della popolazione”. Attualmente, la sua prevalenza è leggermente superiore al 3% nella popolazione over 75 anni. Non tutti i pazienti necessitano di un intervento; le indicazioni riguardano quelli con stenosi valvolare aortica severa sintomatica. “L’intervento Tavi - continua - viene eseguito in anestesia locale, ed è il risultato di una rigorosa pianificazione e di una minuziosa simulazione personalizzata in fase pre-operatoria della procedura, che minimizza il margine di errore, e della formazione degli operatori che la svolgono. Questo approccio ha portato ai risultati attuali, caratterizzati da una bassa incidenza di complicanze e tempi di dimissione entro la prima o seconda giornata post-intervento”.


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