Notizie Flash

Fais: nasce così INCOlimpiadi, il primo serious game dedicato all’incontinenza

S
24 Esclusivo per Sanità24

Un progetto innovativo, quasi rivoluzionario. Un modo nuovo di parlare di incontinenza. Nasce così INCOlimpiadi, il primo serious game dedicato all’incontinenza presentato da FAIS - Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati – in collaborazione con Helaglobe.
Il progetto nasce dalla consapevolezza di quanto sia importante informare e sensibilizzare l’opinione pubblica su temi di salute spesso trascurati e oggetto di pregiudizio, come l’incontinenza. Di questa patologia, infatti, si parla ancora troppo poco, a causa del forte stigma sociale che colpisce chi ne soffre. I numeri parlano chiaro, come ha evidenziato il dottor Marzio Zullo del Campus Bio-Medico di Roma: in Italia sono oltre 7 milioni le persone incontinenti. Il 57% non ne parla in famiglia e solo il 25% lo fa con un professionista.
“Sperimentare è la parola d’ordine della FAIS, quella che negli anni ha guidato la comunicazione e la sensibilizzazione verso temi delicati e talvolta scomodi. Per la prima volta si parla di incontinenza con un gioco e tutti sono chiamati a interagire. INCOlimpiadi nasce in occasione delle Olimpiadi di Parigi, ma vogliamo essere ambiziosi e stiamo già pensando di ampliare il pacchetto gioco agli sport invernali, così da puntare alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026” ha affermato Pier Raffaele Spena, presidente della FAIS.
“In Helaglobe, crediamo fermamente che il coinvolgimento del paziente attraverso la co-creazione e l’ascolto attivo sia la chiave per una migliore presa in carico. È così che nasce INCOlimpiadi, un progetto innovativo che trasforma l’informazione sull’incontinenza in un’esperienza di gioco coinvolgente. Il nostro obiettivo è stato quello di creare un’esperienza che non solo educhi, ma renda i partecipanti protagonisti del loro percorso di apprendimento. INCOlimpiadi non è solo un gioco, è un gioco serio, un passo avanti verso un approccio più empatico e partecipativo, per un’informazione accessibile e interattiva per tutti” ha dichiarato Davide Cafiero, CEO di Helaglobe.
E di approccio partecipativo ha parlato anche Vincenzo Falabella, presidente della FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap: “Per la FISH l’engagement significa innanzitutto impegno civile e culturale su ogni tema legato alla disabilità, un impegno da sostanziare attivando o rinnovando nuove energie nel mondo che alla FISH fa riferimento, ma anche al di fuori di esso. Per farlo abbiamo bisogno di partecipazione, nel senso di far sentire costantemente la presenza viva delle proprie iniziative, anche e soprattutto a livello locale, e di comunicazione ovvero dell’importanza di comunicare quello che si fa in modo ampio e trasparente, con l’utilizzo dei canali e dei termini giusti”.
È sul legame tra sport e disabilità la riflessione di Sandrino Porru, presidente Federale FISPES, Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali: “Sono felice di salutare le INCOlimpiadi, una nuova sfida nelle frontiere delle abilità dell’essere umano. Una delle frasi iconiche della FISPES è ‘If you have a body, you are our athlete’. Questo vuole comunicare che tutti possiamo fare sport e che l’avere un corpo esprime la bellezza della propria unicità, nell’aspetto e nelle gesta. Son sicuro che anche questi giochi saranno uno straordinario evento sportivo che ci sorprenderà per le molteplici e singolari abilità degli atleti, insegnandoci che la bellezza di ciascuno sta nella propria irripetibile unicità, tesoro inestimabile e imprescindibile per la crescita personale e sociale”.
Un progetto che ha trovato il plauso della Ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli: “Quella di INCOlimpiadi credo sia un’idea straordinaria, capace di eliminare le barriere culturali, i pregiudizi e i preconcetti che ruotano intorno all’incontinenza. Un’idea che mette a confronto diverse realtà e che crea interesse al tema. La vita di ogni persona è dignitosa se passa attraverso il benessere della salute ma se tiene conto anche della dimensione sociale, ricreativa, relazionale, affettiva e perché no sportiva”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA