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Medicina della nutrizione, il punto a Brescia
Il 23 giugno Brescia ospita un convegno sulla Medicina della Nutrizione, che permette di ridurre sino al 45% la durata media della degenza dei pazienti critici creando team multidisciplinari di diagnosi e cura nei reparti ospedalieri e utilizzando la nutrizione alla stessa stregua di un farmaco. Lo annuncia in una nota l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica sezione Lombardia. «Esistono terapie “miracolose” - spiega l’associazione - in grado di ridurre sino al 45% la durata media della degenza dei pazienti critici (ad esempio con insufficienza renale o respiratoria acuta) e di ridurre di due terzi il rischio di complicanze in pazienti sottoposti a interventi chirurgici maggiori».
«La Nutrizione Clinica è materia relativamente giovane - spiega Claudio Macca, Responsabile della Unità di Dietetica e Nutrizione Clinica degli Spedali Civili di Brescia - che nelle ultime due decadi è andata incontro a una continua rielaborazione delle Linee Guida internazionali e nazionali ed alla apertura nuovi ambiti di intervento, basti pensare alle procedure di nutrizione precoce nel paziente chirurgico e alla rivisitazione dell'abusato e dannoso concetto di digiuno, proprio quando la malattia acuta amplifica i fabbisogni calorici e qualitativi del paziente».
«La mancanza dell'insegnamento della Nutrizione Clinica nelle Facoltà di Medicina - sottolinea Maria Letizia Petroni, presidente Adi Lombardia - ha fatto si che i principi base di questa disciplina siano scarsamente conosciuti dalla maggioranza dei medici e tecnici sanitari che operano in Ospedale, con il rischio concreto di mancata diagnosi e presa in carico della malnutrizione o di prescrizioni inadeguate o potenzialmente dannose. Parallelamente i pochi Servizi di Dietetica e Nutrizione Clinica ospedalieri a direzione medica esistenti in Lombardia sono stati progressivamente depotenziati in controtendenza con quello che avveniva in altre Regioni. Questo ha determinato non solo una forte disomogeneità tra aree territoriali nella qualità della assistenza nutrizionale, ma soprattutto non ha permesso di diffondere la cultura della Nutrizione Clinica all'interno degli ospedali lombardi. I dietisti – ove presenti – svolgono un ruolo prezioso come tecnici della nutrizione ma non possono vicariare la figura del medico specialista, o comunque esperto, in ambito diagnostico e prescrittivo». Per informazioni: Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica sezione Lombardia, mail info@adilombardia1.it
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