Medicina e ricerca

Formazione e reti cliniche territoriali per gestire le urgenze gastroenterologiche ed endoscopiche

di Massimo Bellini*

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24 Esclusivo per Sanità24

In ambito sanitario le urgenze in gastroenterologia ed endoscopia digestiva rappresentano situazioni sfidanti e impegnative per il medico che è tenuto a prendere delle decisioni cliniche in maniera rapida, per salvare la vita del paziente. A questo argomento Aigo (Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri) ha dedicato il corso nazionale di formazione 2024. Principalmente la motivazione si fonda sulla consapevolezza che ad essere cruciali per il successo dell’intervento medico sono la conoscenza adeguata delle linee guida pubblicate dalle società scientifiche e un aggiornamento continuo in merito alle diagnostiche più avanzate e alle innovazioni principali in ambito terapeutico.
La gestione delle fasi acute delle malattie infiammatorie intestinali, quella del dolore addominale di origine sconosciuta, la gestione delle problematiche urgenti in epatologia, delle urgenze emorragiche e non emorragiche e delle complicanze in endoscopia digestiva sono alcuni casi esemplificativi di urgenze a cui ci riferiamo. Tuttavia, oltre all’aspetto clinico sono di significativa importanza le questioni organizzative e infrastrutturali che contribuiscono in modo importante all’efficienza della gestione ospedaliera.
A questo proposito, Aigo si sta impegnando a livello nazionale e territoriale a superare alcuni nodi decisivi con l’obiettivo di garantire interventi efficaci ed efficienti che consentano una risposta omogenea alle esigenze di salute e cura delle persone. Si sta lavorando ad esempio ad un nuovo modello di rete per la gestione delle urgenze di alcune patologie che permetta un sistema di accoglienza e gestione migliore per i pazienti. Il nuovo modello non può prescindere da alcune note criticità che caratterizzano attualmente il Sistema Sanitario Nazionale. In questo contesto, Aigo ritiene fondamentale la sensibilizzazione delle istituzioni ad un reale cambiamento organizzativo e un impegno attivo affinché le soluzioni individuate siano estese a tutte le regioni, utilizzando come riferimento quelle in cui è già stato avviato un modello virtuoso.
Un sistema sanitario basato su reti di ospedali a livello regionale permetterebbe una gestione più razionale delle urgenze, in grado di trattare i pazienti indirizzandoli in modo rapido nelle strutture con specialisti e strumentazioni più idonee a seconda della necessità, a vantaggio della salute dei cittadini. In questo modo si risolverebbero gran parte delle criticità che oggi sono presenti in molte strutture di pronto soccorso in tutta Italia.
Le reti cliniche in Italia sono regionali e si sono strutturate da alcuni anni sulla base di indicazioni di carattere nazionale che prevedono nove reti cliniche per patologia. Tra queste, non è presente la gastroenterologia ma in alcune regioni questo modello organizzativo è stato istituito per malattie dell’apparato digerente su iniziativa della società scientifica e dei suoi professionisti. In particolare, reti per la gestione delle emorragie digestive sono state definite in Sicilia, dove è realtà dal 2016 un modello virtuoso soprattutto grazie alla creazione di una rete tempo-dipendente per le emergenze endoscopiche emorragiche e non (corpi estranei, caustici, colangiti severe); inoltre, in Veneto e in Lombardia ma secondo stadi differenti di sviluppo organizzativo.
Anche la Campania sta guardando al modello siciliano per lo sviluppo di una rete regionale tempo dipendente sulle emergenze endoscopiche. Nei prossimi mesi si attende la pubblicazione di un piano operativo per la definizione dei percorsi assistenziali delle urgenze e l’organizzazione della rete.

*Presidente nazionale di Aigo e direttore della Uoc di Gastroenterologia Azienda ospedaliero universitaria Pisana


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