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Siti: sul morbillo le coperture vaccinali restano basse, si rischia un’ epidemia come nel 2017

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“Il valore delle vaccinazioni è ormai acclarato, sia dal punto di vista della salute, ma anche da quello economico, come investimento del Servizio sanitario nazionale. Purtroppo assistiamo a un abbassamento delle vaccinazioni per molte patologie e tra queste è importante ricordare il morbillo, una patologia estremamente contagiosa. L’abbassamento delle coperture ha portato ad un aumento notevole di casi: da circa 2 decine dello scorso anno a più di 800 casi di quest’anno. E’ necessario non abbassare la guardia, perché il rischio di un’epidemia come quella del 2017 è purtroppo vicino”. E’ allarme lanciato dalla presidente della Siti, la Società italiana di igiene, Roberta Siliquini, durante il 57esimo Congresso nazionale Siti a Palermo.

La Società italiana di igiene ha calcolato il valore economico e sociale della vaccinazione. “Analizzando una porzione del Calendario vaccinale - ha spiegato Eugenio Di Brino, ricercatore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems) dell’Università Cattolica e co-founder & partner di Altems Advisory - abbiamo visto che, partendo dalle attuali stime sulla copertura nazionale, elevando queste coperture ai livelli minimi e ottimali, abbiamo stimato un beneficio in termini di gettito fiscale recuperato pari a 560 milioni di euro, un abbattimento fino a 2,9 miliardi di costi indiretti ed infine potremo recuperare circa 9 miliardi e mezzo di Pil. Lavorare congiuntamente per raggiungere livelli di copertura ottimali è una sfida importante per il nostro Paese, da realizzare congiuntamente tra istituzioni e cittadini e allocando le risorse necessarie per rendere tutto ciò possibile”. “In quest’ultimo anno - ha ricordato - abbiamo lavorato in modo congiunto con un focus group formato da istituzioni nazionali e regionali, oltre a società scientifiche tra cui la Siti, ed abbiamo monitorato quelli che sono gli studi di valutazione economica sulle vaccinazioni attualmente presenti in letteratura. Abbiamo così creato un nuovo framework di valutazione, che prendesse in considerazione qualcosa in più rispetto alle prospettive che solitamente ci ritroviamo in letteratura, ossia i costi diretti, indiretti ed il fiscal impact. Siamo andati a indagare qual è l’impatto delle mancate vaccinazioni sul valore della produzione persa direttamente collegata alla produzione di risorse e capitale (Pil) per il nostro Paese”.

Al Congresso Siti è stato discusso l’obiettivo di eliminare il cancro del collo dell’utero, per il quale servono coperture al 90% contro il papillomavirus, mentre in Italia siamo ancora al 70%. Per questo Siti ha lanciato l’appello a portare a 7% del fondo sanitario gli investimenti nella prevenzione. Oltre a quello di aumentare le vaccinazioni degli adolescenti contro l’Hpv, spiega Daniel Fiacchini, componente della giunta esecutiva della Siti, “abbiamo degli obiettivi importanti e ancora da raggiungere, quello della eradicazione del morbillo, dato che ci sono ancora molti casi in Italia. L’obiettivo di eliminare la poliomielite che è ancora una minaccia globale” e di cui oggi ricorre la Giornata mondiale. Ma le disponibilità economiche non sono molte, come rilevato anche dal ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto in collegamento: “Per salvaguardare la sostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale - ha detto - non possiamo più pensare in futuro di investire solo il 5% dei fondi nella Prevenzione. Dobbiamo aumentare questa percentuale”.

Un impegno accolto con entusiasmo da Roberta Siliquini, presidente della Siti: “Ci auguriamo che il 5% attualmente destinato alla prevenzione diventi 7% il prossimo anno”. Tra i temi emersi al congresso, la necessità di iter uniformi per l’introduzione dei nuovi vaccini nei calendari immunitari, e non più solo vaccinali. “L’aggiornamento delle offerte immunitarie dovrebbe, inoltre, - spiega Carlo Signorelli, ordinario d’Igiene presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano - essere periodica e tempestiva rispetto alle nuove evidenze scientifiche, coordinata tra Stato e Regioni. Recentemente, c’è stata un’importante novità che è venuta da una delibera, da un’intesa dello Stato-Regioni per la quale, a fronte di dati robusti, l’anticorpo monoclonale contro l’infezione da virus respiratorio sincinziale - conclude - sarà offerto per questa stagione invernale a tutti i nuovi nati di tutte le regioni italiane, risparmiando molti ricoveri”.


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