Medicina e ricerca

Adroterapia: da Enea e Cnao tecnologie innovative per cure oncologiche più efficaci

di Davide Madeddu

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Tecnologia, dispositivi smart e compatti per cure oncologiche più efficaci, affidabili e personalizzate. La novità arriva da uno studio compiuto da un gruppo di ricercatori dell’Enea e del Centro Nazionale di Adroterapia oncologica e pubblicato sulla rivista Radiation Measurements. In questo ambito l’Enea ha anche progettato e costruito il prototipo di sensore ottico compatto, in grado di ‘leggere’ l’informazione sulla dose immagazzinata, anche più volte e senza cancellarla, così da poter ripetere e confrontare i risultati di differenti laboratori con diversi sistemi di misura.

Lo studio, come sottolineano dall’Enea, «dimostra che i rivelatori di radiazione a stato solido basati sul fluoruro di litio (LiF), materiale sensibile alle radiazioni ionizzanti (raggi X, gamma, elettroni, protoni, ioni), possono essere impiegati efficacemente nella dosimetria clinica per la cura dei tumori». I risultati sono stati ottenuti sfruttando un fenomeno di emissione di luce, noto come radiofotoluminescenza, caratteristico dei difetti elettronici, detti centri di colore, che si formano nel LiF quando viene attraversato da radiazioni ionizzanti. «L’innovazione ottenuta nell’ambito del progetto Techea (TECHnologies for Health - Linea di Attività “Photonics for Health”.) - sottolineano dall’Enea - consiste nella tecnica di misurazione della dose di radiazione ionizzante tramite una sorgente laser blu che ‘eccita’ la radiofotoluminescenza, opportunamente raccolta con un fototubo e amplificata con tecniche elettroniche sviluppate dall’Enea». Per Massimo Piccinini e Maria Aurora Vicenti del Laboratorio Micro e nanostrutture per la fotonica dell’Enea «la multidisciplinarietà di questa ricerca in cui fotonica, spettroscopia, radiazioni ionizzanti e scienza dei materiali si confrontano con le esigenze della fisica medica per affrontare la sfida della dosimetria clinica in adroterapia, richiede che i rapidi progressi ottenuti finora vengano ulteriormente sviluppati, traendo vantaggio dall’utilizzo delle tecnologie più avanzate, nell’interesse del paziente ed a beneficio della salute».

Lo studio di caratterizzazione dosimetrica dei rivelatori è stato effettuato in una sala di trattamento presso la Fondazione Cnao, «attraverso irraggiamento dei campioni con fasci clinici di protoni di alta energia prodotti dal sincrotrone Cnao e sottoposti quotidianamente a severi controlli di qualità da parte del team di fisica medica della Fondazione». «Questo studio rappresenta un esempio virtuoso di sinergia tra un ente di ricerca prestigioso, quale l’Enea, e un centro altrettanto d’eccellenza per il trattamento dei pazienti oncologici mediante adroterapia (protoni e ioni carbonio), quale il Cnao - sottolinea Mario Ciocca, fisico medico responsabile dell’Unità di Fisica medica della Fondazione Cnao di Pavia -, che da oltre dieci anni è impegnato nella ricerca e nell’innovazione tecnologica, per trattamenti sempre più efficaci e precisi».


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