Medicina e ricerca

Urologia: un Manifesto in 10 punti per migliorare l’assistenza ai pazienti e la governance

di Enrico Finazzi Agrò*

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24 Esclusivo per Sanità24

L’incontinenza urinaria e fecale è una priorità di salute per molti cittadini europei e per le loro famiglie. Trattasi di una patologia che può influire significativamente sulla qualità della vita, causando imbarazzo, isolamento sociale e un sensibile impatto psicologico.
In questa prospettiva la European Association of Urology (EAU) ha lanciato una campagna battezzata “An urge to Act”, che consiste nell’individuazione di una roadmap per l’incontinenza attraverso la redazione di un vero e proprio Manifesto in 10 punti rivolto a sollecitare le istituzioni comunitarie ad accrescere la presa in carico, migliorando l’assistenza e la governance di queste patologie.
Circa 60 milioni di persone vivono in Europa con un problema di incontinenza. Questo impatta fortemente sulla loro qualità di vita e su quella dei loro caregiver. L’incontinenza assume quindi una rilevante dimensione socio-sanitaria poiché i processi di cura disponibili pe i pazienti non sono implementati nella loro piena potenzialità; ciò significa che non sono stati adeguatamente presi in considerazione elementi importanti come i costi associati alla patologia, la perdita di produttività di pazienti e caregiver e la ridotta qualità di vita. Ci troviamo dunque dinanzi ad una sostanziale negligenza sulla corretta presa in carico degli incontinenti. La dimostrazione risiede nel fatto che l’impatto economico dell’incontinenza è stato nel 2023 di 69,3 miliardi di euro e stime attendibili affermano che esso raggiungerà quasi 90 miliardi nel 2030.
Il Manifesto in 10 punti definisce prioritario tracciare un programma-quadro a livello europeo basato sulla centralità del paziente che includa investimenti in ricerca ed innovazione oltre che cambiamenti infrastrutturali per garantire la diagnosi precoce. Si chiede anche di assicurare molta attenzione nell’accesso alle cure e ai dispositivi medici innovativi capaci di ridurre sensibilmente l’impatto dell’incontinenza.
Oltre a facilitazioni per i pazienti per l’accesso ai servizi igienici, “An Urge to Act” richiede un accrescimento nei programmi di formazione degli operatori sanitari coinvolti a livello multidisciplinare sul tema dell’incontinenza al fine di migliorare la diagnosi e la gestione della condizione della persona con malattia.
Viene sollecitato anche un concreto supporto per i caregiver che includa – oltre ad incentivi economici - le informazioni e la formazione necessarie per l’assistenza al paziente. An Urge to act intende inoltre promuovere la consapevolezza delle interconnessioni fra l’incontinenza e le diverse aree comorbidità che la determinano (quali patologie oncologiche, dismetaboliche e neurologiche, invecchiamento, obesità).
La leva della ricerca e dell’innovazione è considerata dal progetto fondamentale nella costruzione di una strategia integrata sull’incontinenza così come si ritiene indifferibile una campagna di informazione sull’opinione pubblica per fornire elementi di conoscenza su questa patologia.
L’Italia, intanto, con un tavolo tecnico sull’incontinenza urinaria e fecale attivato presso il Ministero della Salute, sta facendo la sua parte, con il contributo delle maggiori società scientifiche del settore e delle associazioni dei pazienti, per applicare nel nostro Paese quanto contenuto nel manifesto e per promuovere tali tematiche a livello europeo.
Come coordinatore della sezione di Urologia Funzionale dell’European Association of Urology mi impegnerò a sollecitare le istituzioni comunitarie a fare dell’incontinenza una delle priorità di salute della prossima legislatura. Occorrerà molto impegno per garantire ai pazienti un netto cambio di passo nella loro presa in carico. Ci sono buone ragioni ed eccellenti mezzi per farlo; i pazienti non possono più attendere.

*Professore Ordinario di Urologia Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Responsabile UOSD Urologia Policlinico Tor Vergata
Trustee of the International Continence Society
Chairman of the European Association of Urology (EAU)
Section of Functional Urology (ESFU)


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