Medicina e ricerca

L’intelligenza artificiale a supporto della diagnosi precoce dei disturbi cognitivi in età geriatrica. Il progetto dell’Asl Roma 2

di Giovanni Capobianco *

S
24 Esclusivo per Sanità24

Secondo le stime del ministero della Salute, in Italia nel 2051 ci saranno 280 anziani ogni 100 giovani e in una società che sta invecchiando, in cui quasi il 40% degli italiani vive con malattie croniche , il Ssn si trova di fronte a una necessaria e impetuosa evoluzione, con al centro la messa in atto di nuovi modelli per la gestione di malattie complesse, che nel prossimo futuro riguarderanno numeri sempre più importanti di popolazione.
I disturbi cognitivi e le demenze, di cui la malattia di Alzheimer rappresenta il 60% dei casi, sono in continua crescita tra la popolazione geriatrica, ma anche in fasce di popolazione sempre più giovani. Si stima che siano circa 600mila gli italiani con malattia di Alzheimer e questo numero sale a circa 1 milione e 100 mila se si considerano le persone con demenza, a cui si aggiungono circa 900mila italiani con diagnosi di Mild Cognitive Impairment. In questo scenario, la diagnosi precoce rappresenta un elemento fondamentale per migliorare la gestione dei pazienti e ridurre l’impatto delle demenze e dei disturbi cognitivi sul Sistema Salute e sulla società nel suo complesso.
L’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (AI) alla valutazione automatizzata con risonanza magnetica, in associazione ai test neuropsicologici avanzati e alla ineludibile “narrazione” clinica permette di incrementare la confidenza nella diagnosi precoce dei disturbi cognitivi. Un approccio integrato, clinico, neuropsicologico, neuroradiologico avanzato basato su AI, consente di portare “a fattor comune” un nuovo approccio di lavoro trasversale e multidisciplinare.
Se ne è parlato in questi giorni a Milano, in occasione dell’incontro “Radiologia e informatica sanitaria supportata dall’AI: alla frontiera tecnologica di un nuovo approccio alla cura”, organizzato da DeepHealth, azienda leader globale nell’ambito della radiologia e informatica sanitaria supportate dall’AI. L’incontro, in cui DeepHealth ha annunciato il lancio in Italia del suo portfolio integrato di soluzioni, è stato l’occasione per condividere i risultati emersi nel progetto realizzato presso l’Asl Roma 2 , con l’applicazione di un sistema operativo cloud-native supportato dall’AI in un Pdta integrato e multidisciplinare per la diagnosi precoce dei disturbi cognitivi in età geriatrica.
Lo studio, che ha coinvolto 226 pazienti, ha integrato informazioni cliniche, test neuropsicologici avanzati, indagini neuroradiologiche (Rmi) integrate con algoritmi di AI. I risultati raccolti hanno evidenziato una elevata sensibilità (92%) nell’identificazione precoce di atrofia ippocampale correlata con i disturbi cognitivi precoci e con la malattia di Alzheimer. Lo studio ha inoltre rilevato una correlazione positiva (86%) tra test neuropsicologici e grado di atrofia cerebrale nelle aree strategiche.
Dati incoraggianti, che mostrano come un’indagine morfologica quantitativa possa avere un ruolo decisivo per favorire l’emergere di nuovi modelli diagnostici, incentrati sulla sintesi tra risonanza magnetica (hardware), AI (software), test neuropsicologici avanzati e valutazione clinica geriatrica (componente umana), punto di partenza di un approccio trasversale e multidisciplinare, per migliorare il processo diagnostico precoce in risposta ai bisogni dei pazienti e di tutto il Sistema Salute.

* Direttore Uoc Geriatria transmurale ospedale-territorio Asl Roma2


© RIPRODUZIONE RISERVATA