Medicina e ricerca

Diabete e cuore, focus in Piemonte con il Diabster Registry

di Giuseppe Musumeci *

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Una epidemia globale che minaccia di arrivare a 750 milioni di persone malate nel mondo entro il 2045, secondo l’International Diabetes Federation. La prevalenza del diabete mellito è in continuo aumento e, nel 2019, con 1,5 milioni di decessi è stata la nona causa di morte nel mondo. Si tratta di un’epidemia che interessa anche la comunità scientifica dei cardiologi riuniti a Torino da giovedì 11 a sabato 13 aprile, per il congresso Change in Cardiology 4.0, che quest’anno si occupa in particolare delle connessioni fra malattia cardiaca e diabete.
Una recente metanalisi che ha confrontato 102 studi scientifici internazionali dimostra che il diabete raddoppia il rischio di eventi cardiovascolari, in particolare il rischio di coronaropatia, che cresce in maniera proporzionale ai valori di glicemia e aumenta del 10% la possibilità di morte per cause cardiovascolari.
Per far luce sul fenomeno e aggiungere elementi utili alla clinica per questo particolare tipo di comorbilità è nato il Diabster Registry, progetto piemontese che ha lo scopo di valutare le modalità di trattamento farmacologico della glicemia e ottimizzare il controllo glicemico nei pazienti trattati con angioplastica coronarica in Piemonte, Lombardia e Liguria. Il progetto coinvolge un campione di circa 350 pazienti, di età superiore ai 18 anni, sottoposti con successo a impianto di almeno uno stent. Lanciato nel mese di giugno del 2023 dalla cardiologia del Mauriziano di Torino che dirigo, annovera nel comitato scientifico, fra gli altri, Ferdinando Varbella, Giuseppe Patti e Italo Porto, anche loro direttori scientifici di Change in Cardiology 4.0.
Circa il 30% dei pazienti con coronaropatia ha una diagnosi di diabete. Lo studio monitora al sesto e poi al dodicesimo mese di follow up una serie di parametri, fra cui BMI e circonferenza addominale, i valori di glicemia, colesterolo trigliceridi e degli altri ematochimici disponibili per una valutazione dell’efficacia e della modulazione della terapia ipoglicemizzante e ipolipemizzante. Punto di riferimento fondamentale per lo studio è che il Piemonte, prima Regione in Italia, indica 55 come valore limite del colesterolo Ldl per tutti i pazienti che hanno sofferto di una sindrome coronarica acuta a sei mesi dall’intervento di angioplastica coronarica, recependo il nuovo indicatore suggerito da Agenas dal settembre 2023 in accordo con le indicazioni delle linee guida europee.
Durante il congresso saranno inoltre presentati i dati del Registro JET-LDL recentemente pubblicato su International Journal of Cardiology, sulla pratica clinica in termini di terapia ipolipemizzante in Piemonte, Lombardia e Liguria. Lo studio da un lato mostra come quasi il 60% dei 1095 pazienti studiati in queste regioni raggiungono l’obiettivo terapeutico a sei mesi (dato più alto della media europea) e dall’altro segnala come sia ancora necessario potenziare ed incrementare le terapie ipolipemizzanti con i farmaci di ultima generazione per garantire a tutti i pazienti il raggiungimento dei target e quindi una prognosi migliore.

* Direttore S.C. Cardiologia, Ospedale Mauriziano di Torino


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