Medicina e ricerca

Oncologia/ Radioligandi, la Lombardia "guida" ma il sistema va implementato

di Arturo Chiti *

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In Italia, i centri in grado di effettuare terapia con radioligandi (Rlt) si trovano prevalentemente al Nord Italia e, in particolare in Lombardia che è la Regione con il maggior numero di strutture di medicina nucleare dove è possibile effettuare questa terapia. Tuttavia, i dati epidemiologici che abbiamo a disposizione suggeriscono che questi centri potrebbero non essere sufficienti per accogliere le richieste di tutti i pazienti a lungo termine.
Il sistema sanitario nazionale oggi vede distribuite sul territorio 106 medicine nucleari, di cui 47 dotate di stanze per la degenza. Trentaquattro sono attive per la somministrazione della Rlt, mentre 13 sono tecnicamente in grado di eseguire la Rlt ma non hanno ancora iniziato. Le rimanenti medicine nucleari sono in grado di contribuire alla selezione dei pazienti erogando prestazioni diagnostiche. Infatti, in Italia, attualmente sono disponibili poco meno di 200 tomografi Pet, almeno la metà dei quali in centri che dispongono dei radiofarmaci necessari per la selezione dei pazienti che possono beneficare della Rlt.
I dati relativi alla situazione delle Medicine nucleari della Lombardia sono sicuramente in evoluzione e l’offerta migliorerà soprattutto dal punto di vista delle attrezzature e delle risorse umane. Sarebbe, tuttavia, auspicabile che tutte le macchine e le degenze disponibili lavorassero a pieno regime, al massimo della loro efficienza, e che venissero strutturati gruppi multidisciplinari in tutti i centri lombardi.
I dati epidemiologici disponibili indicano che in Regione Lombardia ci sono circa mille pazienti all’anno affetti da tumore alla prostata che potrebbero beneficiare della Rlt, secondo indicazione. A questi si aggiungono circa seicento pazienti all’anno affetti da tumori neuro endocrini. Sebbene questi dati lascino pensare che sarà necessario un ampliamento di risorse è anche importante iniziare, fin da subito, a ottimizzare l’utilizzazione delle risorse esistenti per potere partire con l’implementazione di questa terapia.
Proprio per fare il punto sulla possibilità di accesso alla terapia con radioligandi e all’innovazione terapeutica che questa rappresenta, è nato il progetto "Make Rlt reality", realizzato da Advanced Accelerator Applications – AdAcAp, azienda parte del gruppo Gruppo Novartis, in collaborazione con Edra. Il primo degli otto tavoli tecnici si è svolto nei giorni scorsi a Milano, alla presenza dei direttori di medicina nucleare dei diversi centri della regione che erogano terapia con radio-ligandi e di interlocutori istituzionali. L’incontro ha rappresentato un’occasione per la condivisone costruttiva degli aspetti legati all’accesso dei pazienti all’innovazione terapeutica.
La Rlt rappresenta un’innovazione che avrà un impatto significativo sulla malattia di moti pazienti oncologici. Per cogliere le opportunità terapeutiche offerte dalla Rlt, la comunità sanitaria deve fare un passo culturale, un cambio di mentalità che porti a una maggiore efficienza nella gestione delle risorse umane e tecnologiche. La sfida è importante e siamo sicuri che si trasformerà in una grande opportunità, per il benessere dei nostri pazienti.

* direttore di Medicina nucleare - Ospedale San Raffaele di Milano


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