Medicina e ricerca
Tumore al seno: ogni anno circa 3.900 casi metastatici alla diagnosi. Aumentare la prevenzione e superare i gap regionali sui trattamenti
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Otto donne su dieci in Italia colpite da carcinoma mammario riescono a superare la malattia. Un risultato importante ottenuto anche grazie alla diagnosi precoce.
Tuttavia, circa 3.900 casi l’anno di neoplasia al seno vengono individuati già in fase metastatica. Sono pazienti che presentano una prognosi peggiore ma che possono essere curate grazie alle nuove terapie. In occasione della IV Giornata nazionale del tumore metastatico della mammella, si è svolta anche quest’anno la campagna "Sono Una Donna Con Carcinoma #Metastabile", promossa dalla Fondazione IncontraDonna e volta a favorire una maggiore sensibilizzazione e promuovere un’informazione sempre più corretta e responsabile riguardo questo delicato tema.
Nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma, venerdì 13 ottobre si è tenuto il dibattito Tumore Metastatico della Mammella: l’innovazione farmacologica dal punto di vista delle pazienti, al termine del quale le pazienti oncologiche e alcuni caregiver hanno sfilato nella piazza del Campidoglio con gli abiti realizzati da Istituto Europeo di Design (IED), Accademia Italiana, Istituto di Moda Burgo e Maiani Accademia Moda. Un modo per celebrare la Giornata, accedendo i fari su totem con espresse le richieste urgenti alle Istituzioni per il tumore metastatico. La campagna ha il patrocinio del ministero della Salute.
«Sono oltre 37mila le donne che in Italia vivono con un tumore del seno metastatico – sottolinea la prof.ssa Adriana Bonifacino, Presidente di Fondazione IncontraDonna -. La maggior parte delle quali ha avuto una ripresa della malattia a distanza anche di anni dalla prima diagnosi. Quello metastatico è il quarto e più insidioso stadio della patologia e l’obiettivo delle terapie è riuscire a controllarla. Possiamo comunque ottenere, oggi, discreti tassi di sopravvivenza, e in alcuni casi guarigioni. Se abbiamo raggiunto questo importante obiettivo è merito soprattutto dei progressi diagnostico-terapeutici conseguiti attraverso la ricerca medico-scientifica». «Negli ultimi anni la sopravvivenza globale della malattia è decisamente migliorata e si stanno aprendo nuove ed interessanti prospettive – aggiunge il prof. Paolo Marchetti, Direttore scientifico Idi-Irccs Roma e Ordinario Oncologia alla "Sapienza"–Università di Roma -. L’innovazione ha cambiato la qualità e le prospettive di vita di un crescente numero di pazienti. Infatti, abbiamo a disposizione farmaci più efficaci e una migliore integrazione tra terapie sistemiche e locali. Dobbiamo ora riuscire a rendere effettivamente disponibili questi trattamenti a tutte le donne. Come per altri farmaci oncologici, anche per quelli utilizzati nel trattamento del carcinoma mammario metastatico, esistono forti disparità regionali».
«Sono particolarmente contenta che Fondazione IncontraDonna dia voce alle pazienti perché solo conoscendo le nostre necessità le istituzioni possono trovare soluzioni adeguate», afferma Antonella Iadanza, volontaria di Fondazione IncontraDonna. «Abbiamo bisogno di continuità, di accesso facilitato alle cure, di sostegno psiconcologico e che i tempi di sperimentazione dei nuovi medicinali vengano ridotti. Ringrazio la Fondazione IncontraDonna di avermi dato l’opportunità di rappresentare le esigenze di noi pazienti metastatiche in questa importante ricorrenza», prosegue Valentina Michetti, sempre volontaria di Fondazione IncontraDonna.
Le iniziative di #Metastabile sono state realizzate anche grazie all’ospitalità e al sostegno dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale. «Ringrazio la Fondazione IncontraDonna per il lavoro straordinario che svolge – afferma l’assessore di Roma Alessandro Onorato in un video messaggio inviato alla Fondazione IncontraDonna -. Aiutate le persone a prevenire e curare, ma anche ad affrontare psicologicamente la malattia. È un lavoro fondamentale e la nostra amministrazione è orgogliosa di essere al vostro fianco». La campagna è stata realizzata con il contributo non condizionante di Seagen e altre aziende sensibili al tema.
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