Medicina e ricerca

Covid-19, anziani gruppo a rischio e cartina di tornasole per la prevenzione vaccinale

di Roberto Ieraci*

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24 Esclusivo per Sanità24

Negli ultimi tempi la situazione epidemiologica del Sars-Cov2 si è evoluta con l'emergere di nuove varianti e lo sviluppo dell'immunità a livello di popolazione dovuta alla vaccinazione, o all’ infezione o a entrambe (‎immunità ibrida).
Nelle ultime settimane, i segnali di trasmissione di Sars-Cov-2 sono aumentati rispetto ai livelli precedentemente molto bassi a livello globale.
Una cosa è chiara il terzo anno della pandemia ha visto una netta riduzione dei tassi di ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva e decessi in tutte le fasce d'età.
Alcuni gruppi di popolazione continuano a essere maggiormente a rischio di malattie gravi e sono gli anziani e i fragili indipendentemente dall’età.
Rappresentano il target della campagna di vaccinazione autunnale 23/24 ed occorre fare ogni sforzo per l’Identificazione ed il raggiungimento di tali gruppi ad alto rischio.
Una comunicazione trasparente, mirata, coerente con le evidenze scientifiche, sulla importanza di rimanere aggiornati sulla vaccinazione, sarà fondamentale insieme all’aspetto logistico organizzativo della campagna vaccinale incentrato sui medici di Medicina generale e sulle farmacie di prossimità.
L'età rimane il fattore di rischio più forte per gli esiti gravi di Covid-19, con il rischio di esiti gravi che aumenta notevolmente con l'aumentare dell'età; anche le comorbidità mediche comuni (diabete, obesità, malattie renali) ed ancora l’immuno-compromissione per patologie di base o terapie continuano a determinare gravi esiti di Covid-19.
Gli anziani sono il gruppo a rischio di cartina di tornasole più importante per la prevenzione vaccinale di Influenza, Sars-cov-2, Virus respiratorio sinciziale e altri virus respiratori, in quanto hanno maggiori probabilità di subire esiti gravi e meno probabilità di rispondere alla vaccinazione, fattori che fanno della vaccinazione di successo delle persone anziane un punto di riferimento per altri gruppi.
Quello a cui stiamo assistendo adesso è probabilmente dovuto ad una mescolanza di declino dell'immunità (indotta da vaccino/richiamo e/o da infezione), una mancanza di misure di mitigazione e ad un certo impatto delle varianti EG.5.1 e FL.1.5.1, XBB.1.16 BA.2.86 che hanno un vantaggio di crescita. Non vi è allo stato alcuna indicazione che infezione da tali varianti sia associata a malattia più grave o ad una riduzione dell’efficacia del vaccino contro la malattia grave, rispetto alle varianti attualmente circolanti. Il nuovo vaccino monovalente e ben allineato (XBB.1.5), a m-RNA e proteico ricombinante adiuvato, dovrebbe essere molto efficace contro il Covid grave; tale formulazione è stata indicata e condivisa dal coordinamento delle Agenzie di sanità pubblica globali e dalle Autorità di Regolamentazione dei vaccini attraverso l'International coalition of medicines Regulatory authorities (ICMRA)

*Infettivologo vaccinologo, ricercatore senior associato Consiglio nazionale delle ricerche


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