Medicina e ricerca

Obesità "cancro del terzo millennio", le strategie da implementare

di Mario Musella *, Marco Antonio Zappa **

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24 Esclusivo per Sanità24

L’obesità è una condizione patologica cronica, evolutiva e recidivante, a eziopatogenesi complessa, consistente in una alterazione della composizione del corpo caratterizzata da eccesso assoluto o relativo di grasso. Essa peggiora la qualità della vita e provoca complicazioni che possono condurre a morte. L'obesità è una malattia complessa le cui cause sono molto diverse, talvolta interdipendenti, e non derivanti solo dalla semplice combinazione di dieta inadeguata e inattività fisica. Il ruolo principale, oltre a fattori genetici e ambientali, è dovuto al sistema nervoso simpatico, alla funzione renale e surrenale, all'endotelio e all'insulino-resistenza. Per quanto presenti dei limiti di natura "qualitativa", il sistema più utilizzato per la valutazione di tale condizione è il calcolo dell’indice di massa corporea (IMC o dall’Inglese body mass index BMI). Il BMI è il valore numerico che si ottiene dividendo il peso espresso in Kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri.
Le definizioni dell’Organizzazione mondiale della sanità sono:
- Normopeso = IMC da uguale a 18.5 fino a 24.99
- Sovrappeso = IMC da uguale o superiore a 25 fino a 29.99
- Obesità = IMC uguale o superiore a 30
L’obesità può essere ulteriormente suddivisa in:
- Lieve o di 1° grado (B.M.I.= 30-34.9; con eccesso ponderale del 20-40%)
- Media o di 2° grado (B.M.I.= 35-39.9; con eccesso ponderale del 41-100%)
- Grave o di 3° grado o patologica (B.M.I. ≥40; eccesso ponderale oltre il 100%)
La chirurgia bariatrico metabolica si è dimostrata l’unica arma efficace e duratura nel combattere questa malattia. Secondo le più recenti linee guida nazionali e internazionali, essa va presa in considerazione già in pazienti che presentino un Bmi superiore a 30-35 Kg/m2 accompagnato da gravi comorbidità come quelle sottoelencate. Quando poi il Bmi supera il valore di 40, il ricorso alla chirurgia diviene mandatorio.
Le complicanze più frequentemente associate all'obesità comprendono la sindrome metabolica, il diabete mellito di tipo II, disturbi cardiovascolari, epatopatia cronica, colelitiasi, reflusso gastroesofageo, apnea ostruttiva del sonno, disturbi del sistema riproduttivo, compresi infertilità, basso livello sierico di testosterone negli uomini, e sindrome dell'ovaio policistico nelle donne, aumentata incidenza di tumori (in particolare tumori del colon e della mammella), artrosi e artropatia da carico, disturbi tendinei e fasciali, infezioni della pelle, oltre che a comprensibile problemi sociali, economici e psicologici.
Quello che può essere definito "il cancro del terzo millennio", affligge circa 6 milioni di italiani, e di questi circa 600.000 hanno un’indicazione al trattamento chirurgico secondo le sopra citate linee guida ma, se si conta che in Italia ogni anno si eseguono non più di 20-30.000 interventi di chirurgia bariatrica, appare chiaro lo scarto fra potenziale domanda e offerta.
Secondo la più recente letteratura scientifica la chirurgia bariatrico metabolica riduce il rischio di ictus del 5%, di diabete di tipo II del 50-60%, di coronaropatie del 30% e di cancro fino al 35%. L’intervento, realizzato in laparoscopia nel 98% dei casi, è sempre più sicuro; il rischio di mortalità oggi è pari allo 0,08%. Di contro occorre osservare che i pazienti obesi operati hanno un tasso di mortalità nel lungo periodo inferiore del 15% rispetto ai pazienti obesi che non si sono sottoposti a chirurgia. La Società italiana di Chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche (Sicob), che a Napoli dal 29 al 30 agosto organizza il XXXI Congresso nazionale, da anni monitora su tutto il territorio la qualità dei centri che ne chiedono l’affiliazione. Essere un centro riconosciuto dalla Sicob è sinonimo di qualità e serietà verso i pazienti obesi. La Società è inoltre molto attiva, sia nel promuovere attività di ricerca volte a ridurre ulteriormente il trauma chirurgico, come l’utilizzo del robot o dell’endoscopia digestiva bariatrica, che nello sviluppare protocolli che prevedano l’uso dei farmaci di ultima generazione, da utilizzare in sinergia con la chirurgia.

* Professore Ordinario di Chirurgia generale "Federico II" – Napoli
Presidente XXXI Congresso nazionale Sicob, Vice Presidente Sicob
** Direttore Uoc Chirurgia generale FBF – Milano
Presidente Sicob


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