Medicina e ricerca
Oncologia: uno spray orale made in Italy aiuta a rafforzare il paziente prima e dopo le cure
di Matteo Donadon*
24 Esclusivo per Sanità24
Un aspetto spesso trascurato nella ricerca in ambito oncologico è lo studio della qualità di vita dei pazienti affetti da neoplasie che intraprendono percorsi di cura sia loco-regionali, come la chirurgia, sia sistemici come la chemioterapia.
Da chirurgo, mi trovo spesso a dover valutare il quadro clinico generale del paziente oltre alla malattia specifica. La decisione se operare, rimandare l’operazione o, nei casi peggiori, escluderla, si basa oggi sulla stima del così detto “performance status”, cioè sulla stima dello stato di salute psicofisico globale. Peggiore è il performance status, peggiore è la qualità di vita del paziente e questo rende meno probabile che un intervento di chirurgia maggiore risulti tollerato.
Negli ultimi anni ho cercato strategie di supporto al paziente volte a rafforzare l’organismo prima e dopo l’intervento chirurgico. Alcune esperienze positive, in termini di stato di salute generale e di controllo della malattia, erano state raccolte in pazienti affetti da tumori epatici con l’utilizzo di una formula in commercio a base di peptidi di uova di pesce associati con retinolo, piridossina, tiamina, magnesio pidolato e calcio pidolato.
Il prodotto, tutt’oggi disponibile e facilmente impiegabile come integrazione a terapie oncologiche primarie, è il risultato di ricerche tutte italiane portate avanti da un'azienda di Milano che ha sia sviluppato e validato un metodo innovativo per la produzione di estratto di uova di pesce, sia intrapreso ricerche per comprendere i meccanismi metabolici coinvolti.
La novità è la validazione oggettiva della referenza ottenuta grazie a uno studio clinico sulla sua efficacia che ha rispettato tutti i criteri scientifici ovvero è stato effettuato randomizzato in doppio cieco con placebo: né il medico né il paziente erano a conoscenza del contenuto della sostanza assunta. La ricerca si è concentrata su pazienti affetti da epatocarcinoma o colangiocarcinoma intraepatico, ai quali è stato somministrato, prima e dopo l’intervento chirurgico, il cocktail di sostanze sotto forma di integratore in spray orale. L’esperimento, partito dall’ IRCCS Humanitas Research Hospital di Milano, con cui collaboravo al tempo, è divenuto poi multicentrico includendo anche l’ospedale Infermi di Rimini e l’ospedale Cardinal Panico di Tricase (Lecce).
Attraverso un affidabile strumento di misurazione della qualità della vita, che tiene conto di diversi parametri sia fisici sia psicologici, è emerso che coloro che avevano assunto il prodotto hanno avuto un netto miglioramento nella maggior parte di questi parametri. Ciò non è avvenuto in coloro che hanno assunto placebo, nei quali diversi di questi parametri sono addirittura peggiorati.
Nel pdf allegato, due grafici esemplificativi relativi all’andamento del miglioramento dei parametri di performance status ottenuti dopo 6 mesi di trattamento in confronto al placebo.
In sostanza, i pazienti che hanno assunto il coktail a base di peptidi di pesce hanno avuto un recupero post-operatorio più veloce e globalmente migliore. Nei prossimi mesi prevediamo di poter analizzare e pubblicare anche i risultati in termini di recidive e sopravvivenza e, verosimilmente, di avviare nuovi studi clinico su altri tipi di tumore.
La ricerca di recente è stata pubblicata sull’autorevole rivista scientifica internazionale Cancers e nei prossimi mesi conto io stesso di divulgare nei congressi i risultati raggiunti per dare un contributo nel migliorare la qualità della vita dei pazienti e favorire una migliore aderenza alle terapie oncologiche.
*Direttore Programma di Chirurgia Oncologica Ospedale Universitario Maggiore della Carità di Novara
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