Medicina e ricerca

Tumori/ La proposta dell'Andos: mammografia a partire dai 40 anni. E "inviti" allo screening via social

di Flori Degrassi *, Andrea Botticelli **

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24 Esclusivo per Sanità24

Anticipare a 40 anni la mammografia per intercettare neoplasie nelle donne più giovani. Più diagnosi precoci per sconfiggere il tumore del seno: è la scelta della task force Us Preventive Service americana per arginare una crescita di neoplasie in una fascia d’età ritenuta fino a poco tempo fa meno a rischio. In Italia significherebbe sottoporre ben 3.6 milioni circa di donne a uno screening personalizzato in base alla loro percentuale di rischio e alla densità del loro seno. Un progetto realizzabile, se bene organizzato, a livello nazionale. Per aumentare l’adesione allo screening istituzionale (45-74 anni) va superato, garante della Privacy permettendo, l’invio delle, ormai vecchie, lettere spedite a casa. Oggi registriamo percentuali di adesione troppo basse. Nel 2021 meno del 50% di chi oggi dovrebbe sottoporsi alle mammografie lo fa con costanza. E nel Sud le cifre sono preoccupanti, di poco sopra il 20%. È uno dei temi importanti al centro del Congresso nazionale di A.N.D.O.S. (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) in corso a Roma.
Come A.N.D.O.S. siamo in prima linea per favorire la partecipazione a questi esami salvavita. I nostri 983 volontari presenti nei 51 comitati continuano a impegnarsi in una campagna collettiva. Serve maggiore informazione, educazione ma soprattutto l’utilizzo di strumenti più agili, come ad esempio i social media. Se il tumore viene diagnosticato sotto il centimetro le possibilità di sconfiggerlo superano il 90% ma se scoperto in fase avanzata i problemi diventano molti, con costi sociosanitari altissimi e vite umane perse. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 55mila casi di tumore del seno con oltre 12mila decessi.
Con il Congresso affrontiamo le principali novità sull’applicazione della genetica e della genomica nella pratica clinica, per migliorare i percorsi terapeutici e personalizzare le cure delle donne colpite da questa neoplasia, e sull’importanza dei centri di riferimento e delle reti, anche come collegamento ospedale territorio. In 47 anni di attività si è trasformato il nostro intervento: oggi ci occupiamo dell’assistenza a tutto tondo, favoriamo la presa in carico complessiva, dagli aspetti più clinici a quelli psicologici, di riabilitazione e reinserimento nel mondo del lavoro, degli affetti. Sviluppiamo campagne per favorire l’attività fisica e sportiva, così utile per superare i piccoli disturbi e favorire la socialità.
L’Associazione poi pone grande attenzione anche ad aiutare le donne socialmente fragili e appartenenti ad altre culture: un lavoro complesso ma fondamentale per superare difficoltà, incomprensioni, barriere culturali. Un impegno forte che garantisce risultati anche per il ricambio generazionale delle nostre volontarie, sempre più giovani e attente all’inclusione. Ci avviciniamo ai 50 anni di A.N.D.O.S., ma abbiamo ancora molto da proporre nell’aiutare le donne colpite dal tumore del seno, in un rapporto virtuoso con società scientifiche e Istituzioni.

* Presidente A.N.D.O.S., Associazione nazionale donne operate al seno
** Professore di Oncologia Medica alla Sapienza di Roma


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