Medicina e ricerca
Igiene delle mani: per due italiani su tre è diventata più importante con il Covid
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Per quasi due italiani su tre (65%) lavarsi le mani è divenuto più importante con il Covid, che ha portato la consapevolezza di come la scarsa igiene delle mani sia un importante veicolo di trasmissione dei germi. È quanto emerge da una ricerca che ha coinvolto 400 persone e svolta dall’Osservatorio Opinion Leader 4 Future, il progetto sull’informazione consapevole nato dalla collaborazione tra Gruppo Credem e l’Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo (ALMED) dell’Università Cattolica.
I risultati dell'indagine sulla consapevolezza dell'importanza dell'igiene delle mani, condotta grazie alla collaborazione di specialisti della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, sono stati presentati oggi in occasione della Giornata di sensibilizzazione sull’igiene delle mani (World Hand Hygiene Day - link), istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in un evento scientifico svolto presso il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS a Roma.
L’arrivo del Covid e la paura del contagio ha modificato le abitudini degli italiani: il 65% degli intervistati, infatti, con la pandemia ha iniziato a dare più importanza all'igiene delle mani e il 55% ha affermato di lavarsele più frequentemente da quando è comparso il Covid.
La frequenza giornaliera del lavaggio delle mani è mediamente di 6,5 volte al dì, il 37% tra 4-7 volte al giorno e il 24% almeno 3 volte al giorno. Inoltre, quasi un italiano su cinque (19%) lava le mani oltre 10 volte al giorno. In particolare, tale pratica è più diffusa tra le donne (6,9 volte al giorno) rispetto agli uomini (6 volte al giorno) e i giovani sono tra i più attenti all’igiene delle mani: se le lavano in media 6,8 volte al dì fra i 18-44 anni (6,4 volte al dì tra i 45-64 e 6 volte al dì gli over 64).
Il sapone è utilizzato dal 99% degli intervistati, con una maggiore diffusione del sapone liquido (87%) rispetto alla classica saponetta (32%). L’utilizzo di gel e salviette risulta meno frequente: il 29% degli intervistati usa gel igienizzante e il 7% le salviette.
Per il 50% degli intervistati il rischio maggiore di una cattiva igiene delle mani è la possibile trasmissione di germi da una parte sporca del corpo a una parte pulita, per il 40% il maggiore rischio è il passaggio di germi a soggetti fragili.
Dall’indagine, condotta dai ricercatori dell’Università Cattolica e dall’istituto Bilendi e in collaborazione con gli specialisti della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, è tuttavia emerso che solo il 13% delle persone è a conoscenza dell’esistenza di una giornata mondiale dedicata all'igiene mani e che solo metà del campione ripone attenzione anche all'igiene delle unghie quando si lava le mani. Inoltre, il 63% del campione reputa lo smartphone come possibile veicolo di trasmissione di germi, ma solo il 18% si lava le mani dopo il suo utilizzo e meno della metà degli intervistati (il 40%) disinfetta il proprio smartphone con prodotti specifici.
L’indagine suggerisce anche che il mezzo di comunicazione più efficace per la sensibilizzazione e l’informazione sui temi della cura e della salute è la TV, indicata dal 69% del campione: il 58% della popolazione under 44 anni e il 79% degli over-65. Al secondo posto vi sono i social, indicati dal 36,5% degli intervistati: il 51% degli under 44 e il 21% degli over 65. Al terzo posto vi è il rapporto diretto con medici e operatori (20,5%).
“Sempre più la comunicazione della salute non passa solo dalla relazione con i professionisti, ma è oggetto di conversazioni fra pari, sui social media e nei media broadcast. Lo studio di questi fenomeni necessita di essere supportato da un dialogo sempre più profondo fra esperti della comunicazione e professionisti del settore sanitario”, ha dichiarato Sara Sampietro, coordinatrice dell’Osservatorio Opinion Leader 4 Future.
“Questa iniziativa rappresenta per il Gruppo Credem, e per l’Osservatorio Opinion Leader 4 Future, un’importante occasione per collaborare alla promozione su larga scala di temi spesso sottovalutati come, ad esempio, i comportamenti legati alla prevenzione, che in questo caso passano attraverso semplici gesti come il lavaggio delle mani. Crediamo che il nostro impegno sia non soltanto fare banca, occupandoci della tutela dei risparmi e dei progetti delle famiglie e delle imprese, ma anche favorire un’informazione sempre più consapevole su questi argomenti di rilevanza sociale, a partire dai nostri colleghi, sino ad arrivare a sensibilizzare il maggior numero di persone possibile per incidere realmente nella società”, ha dichiarato Luigi Ianesi, responsabile corporate governance e relazioni esterne di Credem.
“L’attenzione degli Operatori del Policlinico Gemelli all’igiene delle mani come essenziale strumento di Prevenzione delle Infezioni Correlate all’Assistenza è cresciuta negli ultimi anni, consolidando un clima di responsabilità, collaborazione e consapevolezza del ruolo che ciascuno può e deve svolgere per salvare le vite dei pazienti a rischio con un gesto così semplice ma essenziale. La compliance, infatti, cresce di anno in anno, consentendoci di porre obiettivi sempre più ambiziosi ma realistici, poiché si lavora in Team e si ascoltano e valorizzano le esperienze e il sentire di tutti. La collaborazione con l’Osservatorio Opinion Leader 4 Future ci consente di estendere questo clima alla società civile, con l’obiettivo di un’educazione trasversale di cui tutte le persone beneficeranno, soprattutto i più fragili”, ha dichiarato Patrizia Laurenti, professore associato di Igiene all’Università Cattolica, campus di Roma e Direttore UOC Igiene Ospedaliera Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.
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