Medicina e ricerca

Dolore toracico: allarme "Inoca" alle coronarie delle donne

di Giovanni Esposito* e Battistina Castiglioni**

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Fino al 70% dei pazienti sottoposti a coronarografia dopo un dolore toracico non riceve diagnosi di coronaropatia ostruttiva: in tale contesto si inserisce la patologia identificata con l’acronimo INOCA, dall’inglese “Ischemia with Non-Obstructive Coronary Artery Disease”, un problema poco conosciuto, poco indagato, e ancora meno diagnosticato e trattato. Il cuore femminile, perfino nelle più giovani, a volte ha già avuto infatti piccole ischemie, senza che ci siano le classiche coronarie ostruite, tipiche dell’infarto degli uomini di mezza età: il 50-70% di chi ha doloretti al petto e piccoli infarti visibili all’angiografia è una donna, con fattori di rischio cardiovascolari classici e non, con uno stato infiammatorio generale che può essere conseguenza di fattori più frequenti al femminile come stress, disturbi dell’umore, fumo o malattie autoimmuni, oppure una conseguenza della menopausa. Ecco perché abbiamo deciso di parlarne al nostro incontro annuale di GISE Women, che si è svolto a Firenze pochi giorni fa, interamente dedicato alla salute del cuore femminile: un’occasione per puntare i riflettori sulle malattie cardiovascolari nelle donne, perché tuttora queste patologie sono la prima causa di morte al femminile e anche in Italia rendono conto del 48% dei decessi delle donne contro il 39% negli uomini.
INOCA non è una patologia benigna, ma un problema che può mettere a rischio la vita delle donne e perciò deve essere diagnosticato e trattato come indicato dal recente documento di consenso, redatto nel 2020 dall’European Association of Percutaneous Cardiovascular Interventions (EAPCI). Abbiamo quindi iniziato a mappare questi fenomeni per avere i dati precisi, come è peraltro nello spirito del GISE.
I sintomi riferiti dai pazienti INOCA sono molto eterogenei e sovente indicati come di origine non cardiaca, con conseguente sotto-diagnosi o diagnosi errata e trattamento inadeguato. I meccanismi fisiopatologici di INOCA sono multipli e includono lo spasmo epicardico e la disfunzione microvascolare. È importante considerare che la patologia non è innocua: rispetto alla popolazione generale, INOCA è associata ad una aumentata incidenza di eventi avversi cardiovascolari, ri-ospedalizzazioni, calo della qualità di vita e ingenti costi per i servizi sanitari. Tutto questo indica l’importanza di un attento monitoraggio della salute del cuore femminile, per poter diagnosticare tempestivamente l’ischemia senza coronaropatia ostruttiva e intervenire nella maniera più adeguata come indicato dal Documento di Consenso EAPCI. La gestione di questa condizione comune nelle donne prevede innanzitutto un intervento sullo stile di vita che aiuti nella gestione del peso attraverso alimentazione ed esercizio fisico e che se necessario sostenga in un percorso di cessazione del fumo e di gestione dello stress. I fattori di rischio eventuali, come ipertensione, ipercolesterolemia o diabete, devono essere gestiti accuratamente così come l’angina, attraverso farmaci specifici. Il primo passo, tuttavia, è aumentare la consapevolezza della popolazione in merito all’ischemia senza coronaropatia ostruttiva, un problema ancora troppo misconosciuto e sotto-diagnosticato.

*Professore di cardiologia alla Federico II di Napoli e presidente nazionale GISE
**Direttore Dip, CardioToracoVascolare ASST Sette Laghi di Varese e responsabile GISE WOMEN


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