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Aree urbane del bacino padano: le ripercussioni sulla salute con lo smog oltre i limiti

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Il severo continuo inquinamento aereo del Bacino Padano , con una qualità dell’aria definita dai principali Enti preposti ( Agenzia Europea per l’ambiente, Istituto Superiore di Sanità) come mediamente scarsa sono la causa di gravi riflessi sulla salute umana. Uno staff di “Medici per L’Ambiente” – Ass.ne Inter. riconosciuta dall’ONU e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) si è occupato di questi studi più recenti per rischi da esposizioni a lungo termine. I medici di Reggio Emilia Paolo Formentini, Giuseppe Albertini, Salvatore De Franco, Cristina Gherardi in un recente articolo “Inquinamento atmosferico nella aree urbane del bacino padano - L'impatto sulla salute umana” pubblicato su 6/2022 “Medico e Paziente” - hanno evidenziato come l'inquinamento atmosferico sia concausa non solo al tumore polmonare (29% dei decessi) - come fino a vari mesi fa si riteneva - ma anche causa specifica in vari altri tipi di neoplasie: tumori epatici, cancro gastrico, pancreatico e del colon e probabilmente altri in fase di studio: sempre con aumento del rischio correlato all’aumentare dei valori di esposizione. La qualità dell'aria è quindi oggi indicata al primo posto per importanza per quanto riguarda il tasso medio di mortalità per cancro, come confermato anche da un recente (01.2023) studio italiano di Cazzolla Gatti R. et al. su Sci Total Environ. 2023 Jan 10.
Parimenti, da forti sospetti a dati certi, ora, anche la corrispondenza con malattie neurodegenerative: morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, autismo, demenza e declino cognitivo. Così pure per malattie dismetaboliche: obesità e diabete di tipo 2.
Le particelle ultrafini, infatti, possono raggiungere la circolazione sistemica attraverso l'inalazione e la diffusione dagli alveoli terminali o attraverso l'ingestione di particelle inalate a seguito della clearance mucociliare dalle vie aeree. Una volta nell'intestino, i componenti del PM possono alterare la composizione e la funzione del microbiota intestinale supportando o inibendo la crescita di microbi specifici creando così le condizioni per influenzare negativamente il tratto gastrointestinale e creare le condizioni per una serie di malattie croniche.
Con queste modalità si spiegano anche i gravi effetti sull’apparato cardiocircolatorio ormai ben noti. Si devono allo smog un quarto delle vittime di ictus, infarti, ipertensione, scompenso cardiaco, aritmie, fibrillazione atriale, tromboembolismo venoso. Lo smog sembra infatti influire sullo sviluppo dell’aterosclerosi. L'inquinamento atmosferico causa così ogni anno un carico significativo di morte prematura e malattie a carico di vari organi esacerbando le condizioni di salute esistenti ( es. anche BPCO e asma) con variazioni a seconda dell’età e della vulnerabilità delle persone. Questa può aumentare a causa dell'età e situazioni fisiologiche (es. bambini, anziani, donne in gravidanza), di condizioni di salute preesistenti o comportamenti/situazioni ambientali particolari, ad es. un ampio corpus di prove suggerisce che le persone di condizione socio-economica inferiore tendono a vivere in ambienti con una qualità dell'aria peggiore. L’Italia è ai primi posti della classifica in Europa per morti precoci/anno da inquinamento atmosferico con oltre il 13% di tutte le morti all’anno in Italia in epoca pre-Covid-19 e un numero totale di decessi precoci all’anno che eguaglia la media dei morti annuali di Covid-19 negli anni 2020-2021. Inoltre, altro aspetto estremamente importante, è che inquinamento aereo, interessando gli organi addetti alla riproduzione e l’infanzia fin dal concepimento, determina gravi patologie , anche oncologiche, negli anni dello sviluppo - l'Italia ha un triste primato in UE come incidenza di tumori pediatrici – e patologie varie quando l’individuo sarà adulto. Tutto questo poi, oltre agli aspetti sanitari comporta riflessi economici con costi sempre maggiori. Di fronte a questi rischi che fare?
Le condizioni metereologiche del Bacino Padano, con completa stagnazione dell’aria che si protrae anche per più settimane, senza un possibile ricambio, favorisce il mantenimento dei livelli. Così pure l’elevata elevata densità automobilistica - favorita dalla carenza di un efficiente e rapido servizio pubblico di trasporti – associata alla presenza di veicoli in gran parte molto inquinanti sia perché molto datati, sia perché tra questi molti alimentati a diesel e sappiamo che le emissioni da vecchi diesel sono cancerogene. Nelle aree urbane così almeno un terzo del circolante è costituito da veicoli con emissioni termiche altamente inquinanti e il traffico veicolare rappresenta quasi ovunque la causa principale di questo inquinamento, con contributi variabili a seconda dei diversi contesti territoriali. All’inquinamento aereo da scarichi di motori termici si associa una quota equivalente da inquinamento non da scarico: PM e altre sostanze dall’usura dei freni, dei pneumatici, del fondo stradale e dalla risospensione della polvere stradale. La conversione verso la mobilità elettrica servirebbe solo a ridurre l’inquinamento da scarichi e da usura freni, aumentando, però, la quota da consumo pneumatici, fondo stradale e risospensione polveri causa l’aumento di peso dei veicoli elettrici. Oggi, quindi, sulla base di tutte le evidenze scientifiche, gli Studi e le Agenzie Internazionali indicano che non esiste un rimedio immediato per una valida tutela sanitaria a parte la riduzione del traffico, in particolare negli ambiti urbani.
E in contemporanea, ovviamente, la messa in atto di tutti gli altri provvedimenti già indicati dall’UE ma per i quali i tempi sono più prolungati: es. altri interventi su traffico/trasporti, settore energia commerciale e residenziale legata al riscaldamento domestico, sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’inquinamento atmosferico, verde pubblico, emissioni industriali, emissioni aree agricole, pianificazione urbana lungimirante, ecc.
Occorre quindi una maggiore diffusione delle conoscenze dei rischi per la salute e l’impegno di tutti per meglio tutelare quanto prima la nostra salute e quella delle prossime generazioni.


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