Medicina e ricerca
Malattia di Crohn, da IG-IBD le nuove linee guida
di Flavio A. Caprioli *
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Nei prossimi anni le malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici), malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa, avranno un crescente impatto sulla popolazione italiana. Già oggi si stima come l’incidenza di tali patologie si attesti intorno ai 10-15 nuovi casi l’anno per 100mila persone, e la prevalenza risulti di circa 302 pazienti ogni 100mila abitanti nel nostro Paese. Gli studi dimostrano tuttavia un costante e progressivo aumento in Italia dei numeri delle patologie, il cui picco di incidenza si attesta in una fascia d’età fra i 20 e i 30 anni, ovvero una fase di massima attività professionale e sociale per le persone affette, anche se il periodo pediatrico è quello in cui gli studi dimostrano il massimo incremento di incidenza negli ultimi anni.
L'introduzione progressiva dei farmaci biologici per il trattamento delle Mici ha mutato lo scenario clinico, consentendo in molti casi un miglioramento della qualità di vita dei pazienti e una riduzione della necessità di ospedalizzazioni e interventi chirurgici. L’accesso ai trattamenti avanzati non è tuttavia ancora uniforme sul territorio nazionale o sempre appropriato. L’Italian group for the study of inflammatory bowel disease (IG-IBD) ha recentemente completato la stesura delle Linee guida per l’applicazione dei farmaci biologici nella malattia di Crohn, secondo la metodologia internazionale Grade per una valutazione oggettiva delle evidenze disponibili. Dopo quelle dedicate alla rettocolite ulcerosa, pubblicate nel corso del 2021, le nuove raccomandazioni sono state presentate in occasione del XIII Congresso nazionale (Riccione, 1-3 dicembre). L’obiettivo è dare una visione d’insieme delle terapie avanzate nella malattia di Crohn che al tempo stesso possa rappresentare un punto di riferimento per i medici che trattano le malattie infiammatorie croniche intestinali, per avere una indicazione chiara per l’utilizzo nei vari setting clinici. Fra questi ultimi, si annovera la malattia perianale, oggi riscontrata nel 25% dei pazienti italiani affetti da malattia di Crohn. I farmaci biologici, in particolare gli anti-TNF Alpha, hanno dimostrato la loro efficacia, anche per questa condizione, contribuendo a raggiungere lo scopo della chiusura delle fistole complesse, dopo la bonifica chirurgica della sepsi.
Fin dall’inizio della pandemia, inoltre, l’IG-IBD ha condotto studi per valutare l’impatto dell’infezione da Sars-Cov2 nei pazienti con Mici. In particolare è emerso come anche i farmaci biologici usati per il trattamento potrebbero avere un ruolo protettivo dalle forme più gravi. Ciò potrebbe essere spiegato dal fatto che la terapia con biologici potrebbe bloccare l’infiammazione provocata dal virus che si scatena nelle forme più gravi di Covid-19. È stato presentato al congresso, inoltre, il risultato di un grande studio nazionale relativo alla efficacia della vaccinazione per Sars-Cov2 nei pazienti con Mici. I risultati di questo studio hanno consentito di dimostrare come alcuni farmaci biologici esercitino un impatto negativo sulla risposta alla vaccinazione, fornendo ulteriori evidenze sulla necessità di dosi booster di vaccino.
In occasione del Congresso, è stato presentato infine il progetto di transizione del paziente con Mici, volto ad armonizzare sul territorio nazionale il processo di passaggio di cura dal centro di riferimento pediatrico al centro dell’adulto. IG-IBD, assieme alla Società Italiana di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica (Sigenp) e all’Associazione dei pazienti Amici Onlus, tramite questa iniziativa vuole censire i centri pediatrici presenti sul territorio e sensibilizzare i sanitari affinché vi sia una standardizzazione del metodo per una corretta continuità assistenziale.
* Segretario generale dell’IG-IBD, professore associato all’Università degli Studi di Milano e medico gastroenterologo presso la Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
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