Medicina e ricerca

Terapie avanzate, ricetta per migliorare la gestione. Sono 950 le sperimentazione in pista

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Si è concentrato sul tema della sostenibilità delle terapie per il sistema nel suo complesso, sul valore dell’Hta nella valutazione delle terapie avanzate (Atmp), oltre che sull’aggiornamento sia del modello di budget impact delle Atmp in Italia che sull’andamento degli studi clinici in ambito Atmp, il V Report italiano sulla Advanced Therapy Medicinal Product realizzato dall’Atmp Forum e presentato a Roma, con un contributo di Francesca Pasinelli di Telethon su ricerca, mercato e sostenibilità di queste terapie. «Nel quinto report, ci siamo concentrati su quello che abbiamo imparato in questi primi anni di trattamento delle prime Atmp messe in commercio in Italia – sostiene Elena Paola Lanati, Direttore Atmp Forum. – Le Atmp sono una tipologia di farmaci decisamente innovativi, caratterizzata da un valore aggiunto elevato in termini di guarigione per il paziente, ma anche un alto tasso di rischio, che comporta diversi fallimenti, ritiri dal commercio e prezzi superiori a tutti gli altri farmaci. Va notato però che l’impatto sulla spesa è decisamente contenuto, con 73 milioni di euro nel 2021, in linea con quanto previsto nei precedenti report Atmp Forum. La peculiarità di queste terapie ha quindi richiesto un meccanismo di rimborso diverso dagli altri, l’Italia è stata leader in Europa nei sistemi di rimborso di delayed payment, che riflette un concetto di investimento e non di spesa corrente, ma va inquadrato nel contesto italiano, senza perdere di velocità nell’accesso ai pazienti come già ottenuto in passato».
La grande sfida che riguarda queste terapie caratterizzate da un alto valore clinico consiste nel conciliare l’accesso equo alle cure da parte dei pazienti con la sostenibilità del sistema.
«Quello delle Atmp è un settore molto specialistico, da un lato con altissime promesse di risoluzione di gravi patologie, dall’altro richiede grandi investimenti ed elevata specializzazione. Le Atmp non sono solo una speranza di cura per pazienti affetti da patologie gravi e spesso prive di alternative terapeutiche, ma anche un’opportunità per rendere il nostro Paese un punto di riferimento a livello internazionale. – spiega la senatrice Maria Domenica Castellone, medico e ricercatrice. – L’obiettivo per chi governa la Sanità non deve essere spendere meno per rendere sostenibile il sistema, ma spendere meglio riducendo sprechi e inefficienze e garantendo ai tanti malati affetti da malattie rare e malattie oncologiche una sempre migliore qualità di vita. Molto ancora c’è da fare per garantire un accesso equo ed unitario a questi farmaci su tutto il territorio nazionale al fine di ridurre al minimo il fenomeno della migrazione sanitaria».
Atmp Forum ha compiuto un aggiornamento dell’analisi pubblicata nel 2020, su un database di 13.903 studi presenti nel sitohttps://clinicaltrials.gov/ .
Sono state identificate 950 sperimentazioni su terapie classificate come Atmp. Le aree terapeutiche maggiormente rappresentate rimangono quella oncologica (31%), onco-ematologica (27%), oftalmologica, neurologica e neuromuscolare (entrambe al 6%), seguite dall’area ematologica (5%), cardiovascolare, ortopedica e traumatologica, immunologica e metabolica, ognuna al 4%.
Ad oggi le terapie avanzate approvate in Europa sono in totale 23, di cui 15 attive; 8 hanno ricevuto la rimborsabilità da Aifa, e 3 sono in corso di valutazione. Per quanto riguarda l’ambito malattie rare, queste faticano ad attirare investimenti e dunque progetti di ricerca e sviluppo, infatti, vi è la tendenza da parte delle aziende di investire maggiormente nel campo oncologico dove il target di pazienti è più ampio. I piccoli numeri delle malattie rare mettono a rischio la sostenibilità delle terapie per le aziende produttrici. Ciò è dimostrato - spiegano da Atmp Forum - dall’abbandono del mercato europeo da parte di alcune aziende a causa del mancato accordo sul prezzo con gli enti pagatori, si vedano i casi bluebird bio e Orchard Therapeutics. A fare da contraltare a questo scenario, però, "si conferma l’arrivo di nuovi player nel settore che contribuiscono a incrementare gli investimenti anche in Italia, per esempio Genenta, la scale-up biotecnologica focalizzata sullo sviluppo di terapie avanzate antitumorali a base di cellule staminali, che nel dicembre 2021 è stata la prima azienda italiana ad essere quotata al Nasdaq".
«Le terapie avanzate rappresentano un chiaro esempio di come l’innovazione, specialmente se dirompente, debba essere considerata un investimento per il Ssn – afferma Giuseppe Maduri, Componente della Giunta di Farmindustria. - L’innovazione, infatti, offre soluzioni terapeutiche in grado di dare benefici sia per la salute sia in termini economici evitando così altri costi medici e sociali. L’industria farmaceutica in Italia continua a investire in Ricerca per arrivare a cure sempre più efficaci per i pazienti. Ma sono necessarie condizioni in grado di attrarre investimenti e di dare un vero slancio all’ondata di innovazione a livello globale, soprattutto ora in un contesto internazionale altamente competitivo. Come avvenuto per i vaccini contro il covid, l’industria è pronta a fare la sua parte».
Questo scenario altalenante evidenzia la condizione di disequilibrio in cui versa il sistema delle terapie avanzate per patologie rare e ultrarare. Per far sì che le persone con malattie rare possano usufruire di terapie efficaci e sicure, si impone una complessiva rivisitazione del sistema. Processo che ha possibilità di riuscita solo con la partecipazione e assunzione di responsabilità di tutti gli attori coinvolti. A partire dai processi di produzione e distribuzione ormai molto semplificati per i farmaci tradizionali e, invece, particolarmente onerosi per terapie che prevedono la manipolazione genetica delle cellule del paziente, l’uso di materiali di partenza molto costosi e l’effettuazione di numerosi test. In Europa, l’accesso al mercato è ulteriormente complicato dalla necessità di negoziare le modalità di prezzo e rimborso con gli enti regolatori dei singoli paesi dove questo processo si scontra con meccanismi di Hta.
«Il sistema delle terapie avanzate per le malattie rare è in grave difficoltà nonostante sia stato proprio questo ambito di ricerca a trainare lo sviluppo di queste tecnologie. Oggi, la mancata sostenibilità economica delle terapie avanzate sta portando l’industria ad abbandonare le malattie rare per dedicarsi all’applicazione su patologie più diffuse e remunerative – ha dichiarato Francesca Pasinelli, Direttore Generale Fondazione Telethon -. Questo pone seriamente a rischio l’accesso delle persone con patologie rare e ultrarare a cure che hanno dato prova di enorme vantaggio clinico, oltre a limitare le prospettive di sviluppo di nuove terapie. Se vogliamo garantire le cure a tutti coloro che hanno bisogno di accedervi, sarà necessaria una profonda revisione del sistema di sviluppo e commercializzazione delle terapie avanzate, con il contributo di tutti gli attori coinvolti. La ricerca accademica italiana può svolgere un ruolo importante in questo processo se opportunamente attrezzata».
Un ulteriore elemento di complessità delle Atmp è il "disallineamento temporale tra costi – sostenuti tipicamente nel breve periodo data la natura 'one-shot' di tali terapie – ed efficacia che può essere valutata in archi temporali più ampi, con conseguenti costi evitati, che potranno essere significativi ma disponibili solo successivamente all’approvvigionamento delle terapie, che invece vengono pagate nel breve".
«Uno dei temi più rilevanti quando si parla di terapie avanzate è quello della sostenibilità. – ricorda Barbara Bonamassa, Dirigente sanitario - biologo, Aifa e membro alternate italiano del Comitato per le Terapie Avanzate (Committee for Advanced Therapies - Cat), Ema –. Le ATMP pongono numerose sfide e il processo di ricerca, sviluppo e manifattura è molto complesso. Noi di Aifa ci siamo molto interrogati e abbiamo esplorato soluzioni in campo negoziale, cercando percorsi innovativi al fine di raggiungere nuove modalità di accordo. Tutto questo per favorire investimenti delle aziende in questo settore e nel nostro Paese e per riuscire a garantire ai pazienti italiani la disponibilità di terapie personalizzate, altamente efficaci ed elevati standard di qualità e sicurezza».
Il V Report contiene quattro strategiche proposte che Atmp Forum ha condiviso con gli stakeholders al fine di contribuire a migliorare la gestione delle Atmp:
1. Adottare una modalità di definizione del prezzo per le terapie avanzate che consideri il loro effetto presunto nel lungo periodo, basato su rigorose analisi di estrapolazione a partire dalle evidenze esistenti.
2. Identificare le situazioni per le quali può essere utile riattivare accordi di rimborso condizionato che superino o integrino logiche di puro sconto sul prezzo.
3. Utilizzare l'attività di Horizon Scanning come strumento per preparare l'individuazione dei centri di riferimento, valutare gli eventuali effetti organizzativi, stimare l'impatto economico.
4. Rafforzare i programmi formativi finalizzati, tra gli altri aspetti, ad una corretta comunicazione, anche ad esempio in ambito giornalistico. Questo consentirebbe una condivisione equilibrata di notizie ed informazioni di fronte ad uno scenario sempre più ricco di opzioni di cura ma anche complesso.


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