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Bambino Gesù: 1 caso al giorno negli ultimi due anni di tentativi o ideazione di suicidio tra i giovanissimi

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Negli ultimi 10 anni gli accessi per ideazione suicidaria o tentato suicidio al Bambino Gesù sono cresciuti esponenzialmente, con aumento in particolare del 75% nei 2 anni della pandemia rispetto al biennio precedente. Dai 369 casi del 2018-2019 ai 649 del 2020-2021, in media praticamente un caso ogni giorno. Lo documentano i dati registrati dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù alla vigilia della Giornata mondiale dedicata alla prevenzione del suicidio che, secondo l’analisi del Centro Controllo Malattie (CDC) Statunitense, rappresenta la seconda causa di morte nei giovani tra i 15 e i 25 anni. Per far fronte al fenomeno, l’Ospedale, Centro di riferimento regionale per le emergenze psichiatriche, ha attivato un servizio dedicato all’assistenza e alla prevenzione del suicidio in età evolutiva in collaborazione con le ASL del territorio. Il servizio è integrato da una linea telefonica, sempre attiva, per le consulenze psicologiche urgenti.

Le cause del trend in crescita
Numerosi studi scientifici documentano che l’incidenza del suicidio e la prevalenza dei comportamenti suicidari è aumentata sia in alcuni paesi europei che negli USA, soprattutto tra gli adolescenti. Tale crescita sembra essere legata a una generale tendenza all’aumento dei disturbi dell’umore in età evolutiva nei Paesi ad alto reddito. La correlazione tra depressione grave e tentativo di suicidio fra giovani e giovanissimi è confermata da studi recenti. È documentato anche l’impatto della pandemia COVID sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti: a livello internazionale, nel 2021 la prevalenza dei casi di depressione e disturbi d’ansia risulta raddoppiata. "L’identificazione precoce con diagnosi accurate e il trattamento della depressione - sottolinea Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Bambino Gesù - sono interventi preventivi di primaria importanza per ridurre il rischio di suicidio tra i più giovani".

I dati del Bambin Gesù
Nell’ultimo decennio, il numero delle consulenze neuropsichiatriche al pronto soccorso del Dipartimento di Emergenza, Accettazione e Pediatria Generale del Bambino Gesù è aumentato di 11 volte, passando da 155 casi a 1.824. In particolare sono aumentate di quasi 40 volte (da 12 a 449 casi) le consulenze effettuate in urgenza per ideazione suicidaria, tentativo di suicidio e comportamenti autolesivi nei giovani di età compresa tra i 9 e i 17 anni.Le misure restrittive durante la pandemia COVID hanno avuto un impatto importante su giovani e giovanissimi portando a un aumento delle richieste di aiuto. Nel biennio precedente (2018-19) gli accessi al pronto soccorso per ideazione suicidaria, tentativo di suicidio e autolesionismo erano stati 464. Nel 2020 e 2021 sono diventati 752, con un aumento di oltre il 60%. Se si considera solo il suicidio, ideato o tentato, l’incremento dei casi rispetto al biennio precedente supera il 75%. Negli ultimi 2 anni i casi di ideazione suicidaria sono stati 477 (+88% rispetto al 2018-19), i tentativi di suicidio 172 (+50%) e i comportamenti autolesivi 103 (+8%). Oltre l’80% dei tentativi di suicido è messo in atto da bambine e ragazze; l’età media di chi tenta di togliersi la vita è di circa 15 anni, il più giovane ha 9 anni. La pandemia Covid ha segnato uno spartiacque anche sul fronte dei ricoveri in Neuropsichiatria che sono passati da 338 nel 2019 a 492 nel 2021 con un aumento del 45%. In particolare le ospedalizzazioni in Neuropsichiatria per autolesionismo sono passate dal 30 a oltre il 60% del totale.

I servizi di assistenza del Bambin Gesù
Per rispondere alle richieste di aiuto dei più giovani e delle loro famiglie, la struttura di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Bambino Gesù ha predisposto un percorso clinico di alta assistenza per l’autolesionismo e la prevenzione del suicidio in età evolutiva. Il servizio, attivato in collaborazione con varie ASL della Regione Lazio, favorisce il graduale passaggio dei pazienti critici dall’Ospedale ai Centri di assistenza neuropsichiatrica dell’infanzia e dell’adolescenza del territorio per garantire la continuità terapeutica.Il Servizio del Bambino Gesù è integrato da una linea telefonica “Lucy” 06.6859.2265 per le consulenze psicologiche urgenti, attiva tutti i giorni 24 ore su 24.

"La depressione e i disturbi d’ansia tra i giovanissimi sono in aumento esponenziale da anni. La pandemia ha solo accentuato il fenomeno - aggiunge Vicari -. L’emergenza che investe i nostri ragazzi si combatte destinando maggiori risorse agli strumenti di prevenzione e di promozione della salute mentale. A cominciare dalla scuola, intesa come luogo che coltiva relazioni positive, alle strutture sul territorio perché siano in grado di intercettare il disagio e siano di supporto alle famiglie. Il suggerimento per i genitori è di offrire tempo ai propri figli, di porre attenzione ai segnali di malessere e, se ci sono cambiamenti nel comportamento, chiedere aiuto senza timore. Le malattie mentali, se affrontate nei tempi giusti, hanno un’alta probabilità di guarigione".

L'allarme della Società di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Anche la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) lancia l'allarme. "L’autolesionismo e i comportamenti suicidari sono purtroppo numerosi negli adolescenti, e richiedono interventi tempestivi per raccogliere la richiesta di aiuto sottostante” - spiega Elisa Fazzi, presidente della SINPIA e Direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia -.Non c’è dubbio che la Pandemia da Covid-19 abbia rappresentato e rappresenti un’emergenza per la salute mentale dei ragazzi, con il rischio di conseguenze anche a lungo termine se non vengono messi in atto gli interventi appropriati. Un evento molto stressante, come il lungo periodo pandemico, in una fase evolutiva delicata come l’adolescenza può avere un impatto molto rilevante sulla salute mentale. Per fortuna oggi abbiamo a disposizione interventi terapeutici efficaci, purchè vengano messe in campo risorse adeguate per realizzarli".
Il suicidio è un evento raro prima della pubertà, mentre diviene più frequente in adolescenza e nell’età adulta. In Italia, così come in tutta Europa, rappresenta la seconda causa di morte tra i ragazzi, dopo gli incidenti stradali, con 1.200 vittime ogni anno nella fascia di età tra 10 e 19 anni, tre al giorno in Europa (fonte Unicef).
Gli eventi stressanti, come quelli già descritti correlati alla pandemia, ma anche la morte di una persona cara, la fine di una relazione, umiliazioni e maltrattamenti gravi, difficoltà scolastiche, problemi con la legge, possono agire da fattori scatenanti, mentre l’uso e l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti possono diminuire l’autocontrollo e interferire con la capacità di valutare le conseguenze delle proprie azioni, facilitando la messa in atto di comportamenti suicidari.
“Nonostante numeri da vera e propria emergenza sanitaria, gran parte dell’opinione pubblica (e della classe politica) continua ad ignorare la realtà: una parte dei nostri ragazzi sta male, soffre di un dolore mentale che troppo spesso li potrebbe portare a gesti estremi con conseguenze irreparabili - conclude Antonella Costantino, past resident della SINPIA e Direttore dell'Unità Operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell’Adolescenza (UONPIA) della Fondazione IRCCS «Ca' Granda» Ospedale Maggiore Policlinico di Milano –. La risposta del Sistema sanitario nazionale è ancora insufficiente sia in termini di presenza sul territorio di Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza capaci di intercettare il disagio nelle sue prime manifestazioni, sia in termini di offerta assistenziale ospedaliera specificatamente dedicata all’età evolutiva. Come SINPIA, vogliamo cogliere l’occasione di questo 10 settembre 2022, Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, per richiamare nuovamente l’attenzione di tutti sul tema della salute mentale di bambini e adolescenti, nella speranza che gli interventi socio-sanitari da sempre auspicati e mai realizzati trovino finalmente, nel prossimo futuro, piena attuazione".


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