Medicina e ricerca
Bambino Gesù: nuova tecnologia per le protesi valvolari polmonari contro le cardiopatie congenite
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Sono stati eseguiti nell’Unità di Cardiologia interventistica dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, diretta da Gianfranco Butera, i primi due interventi su ragazzi di 15 e 19 anni con bioprotesi di valvola polmonare autoespandibile. La nuova protesi, che ha ricevuto l’autorizzazione Ce nel maggio di quest’anno, "è in grado di adattarsi più efficacemente all’anatomia di bambini e ragazzi con cardiopatie congenite". "Il sistema innovativo offerto dalla tecnologia nel settore delle procedure trans-catetere - spiega una nota - permette di evitare un intervento chirurgico a cuore aperto".
Il Bambino Gesù è il primo ospedale europeo ad utilizzare questa tecnologia dopo l’approvazione clinica. E’ stato, inoltre, individuato come punto di riferimento per l'Italia e per l’Europa e avrà il compito di promuoverne l’uso negli altri centri, curando anche la formazione degli operatori.
I primi due pazienti trattati all'ospedale capitolino, 15 e 19 anni, presentavano una storia clinica pregressa di molteplici interventi a causa della cardiopatia. "Un ulteriore intervento cardiochirurgico- continua la nota - avrebbe rappresentato un rischio molto significativo. In entrambi i casi erano anche presenti fattori di rischio aggiuntivi come scoliosi, pregresso ictus, compromissione della capacità funzionale. Ai due ragazzi è stato possibile evitare anche la degenza in terapia intensiva. Inoltre, mentre nel caso di intervento tradizionale la degenza media è pari a circa 2 settimane, in questi casi i pazienti sono stati dimessi dopo soli tre giorni dall’impianto. Oggi stanno bene e hanno superato positivamente le prime fasi di monitoraggio e controllo".
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