Medicina e ricerca

Influenza, perché vaccinarsi quest'anno è ancora più importante

di Roberto Ieraci *

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24 Esclusivo per Sanità24

La epidemia stagionale di influenza colpisce in modo sostanziale i sistemi sanitari in tutto il mondo e il carico di morbilità e di mortalità, in un dato anno, riflette il grado di deriva genetica del ceppo circolante di virus influenzale e l'efficacia e la copertura della vaccinazione nella popolazione a rischio ed in quella generale.
Con la malattia da coronavirus 2019 (Covid-19), i sistemi sanitari stanno affrontando un secondo virus respiratorio associato a morbilità e mortalità molte volte superiore a quella dell'influenza, in parte a causa della sua diffusione in una popolazione immunologicamente naive. L’emisfero settentrionale affronta pertanto la prospettiva della pandemia da coronavirus 2019 e di un'epidemia simultanea di influenza stagionale. Ambedue le infezioni provocano malattie e morte potenzialmente letali, specialmente negli anziani, nelle persone con malattie croniche e in altre popolazioni vulnerabili.
I tempi e la gravità di un'ondata di Covid-19 in autunno e in inverno sono incerti; non si sa quasi nulla dell'interazione tra il virus dell'influenza e la sindrome respiratoria acuta grave da Sars-CoV-2, negli individui. La popolazione rimane vulnerabile alle epidemie simultanee di influenza e Covid-19.
La scala di morbilità e mortalità sarà direttamente correlata alla forza e alla capacità di risposta della sanità pubblica, che deve rimarcare l'importanza dei due strumenti di prevenzione più efficaci attualmente disponibili: l’implementazione diffusa della vaccinazione contro l'influenza stagionale e la conservazione degli NPI fino al raggiungimento dell'immunità della comunità attraverso un efficace vaccino Sars-CoV-2 e/ o un'infezione naturale.
La prospettiva di una seconda ondata di Covid-19 richiede una pianificazione per garantire la somministrazione ottimale dei vaccini antinfluenzali a partire dall'inizio dell'autunno; non abbiamo ancora un vaccino Covid-19, ma sono disponibili vaccini antinfluenzali sicuri e moderatamente efficaci. Il loro uso diffuso ed estensivo è ora più importante che mai ed è fondamentale in questo momento per ridurre il rischio di co-infezione negli adulti.
Si sa, che nonostante l'ampia disponibilità di più vaccini antinfluenzali, la copertura vaccinale nazionale negli adulti anziani è costantemente intorno al 50%: nella stagione 2019/20 è stata del 54,6% e nella popolazione generale del 16,8%, mentre l’obiettivo minimo di copertura vaccinale è stabilito, dalla Circolare del Ministero della Salute, al 75% e quello ottimale al 95%.
La necessità di raggiungere almeno l’obiettivo minimo di CV per influenza negli adulti anziani e nei fragili - soggetti fra i più a rischio per Covid 19 - rappresenta il primo passo per centrare il duplice obiettivo della salvaguardia della longevità e della sostenibilità dei sistemi sanitari già messi a dura prova durante Covid 19
Le campagne educative nazionali, abbinate a programmi di vaccinazione basati sugli over 60 anni, sugli operatori sanitari, sulle fasce pediatriche e sui soggetti a rischio di qualunque fascia di età, sono fondamentali per aumentare la copertura al di sopra dei livelli negli anni precedenti.
Ancora fondamentale è il concetto di appropriatezza della vaccinazione anti-influenzale: ad ognuno il proprio vaccino anti-influenzale in rapporto all’età ed allo stato di salute.
Studi randomizzati hanno dimostrato che alcuni vaccini influenzali potenziati ad es. il vaccino inattivato trivalente adiuvato (aIIV3e) in arrivo il quadrivalente adiuvato (aIIV4e) per ora disponibile sul mercato americano e il vaccino inattivato quadrivalente ad alta dose (HD-IIV4e) generano una maggiore protezione negli anziani rispetto ai vaccini inattivati convenzionali e a dose standard.
Vaccinarsi contro l’influenza è importante per proteggere se stessi e per proteggere la comunità. Di tutto questo si discuterà anche nel corso del webinar "Vaccinazione antinfluenzale: come e cosa fare. Territori e territorio a confronto per una mission condivisa".
* MD Vaccinologo Infettivologo
Referente scientifico per le vaccinazioni Asl Roma 1
Componente gruppo strategie vaccinali Regione Lazio


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