Medicina e ricerca
Poliposi nasale grave, priorità alla prevenzione e all'innovazione terapeutica
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Riuscite a immaginare come si possa vivere con il naso sempre chiuso e praticamente senza senso dell'olfatto e del gusto e subire un intervento chirurgico anche ogni 6 mesi? Perché questa è la condizione in cui vivono le persone affette da poliposi nasale, una patologia che nasce come conseguenza di uno stato infiammatorio cronico specifico del sistema immunitario, e che, nelle forme più gravi e croniche, diventa una costante per tutta la vita. Nemmeno le terapie a base di cortisone e gli interventi di rimozione chirurgica possono risolverla, ma solo alleviare parzialmente e temporaneamente il problema. Il tema è stato al centro del convegno "La poliposi tra le patologie respiratorie gravi: prevenzione e innovazione terapeutica" che ha visto la partecipazione di importanti stakeholder con l'obiettivo di sensibilizzare e diffondere la conoscenza su questa malattia tanto diffusa quanto sottovalutata, presentando al contempo le nuove chance di cura in arrivo.
L'evento è stato realizzato con il contributo non condizionante di Sanofi Genzyme.
Le allergie respiratorie, inclusa la rinite allergica e l'asma allergico, rappresentano un onere medico ed economico sostanziale in tutto il mondo. Un recente studio effettuato dal EEHTA del CEIS ha stimato come l'onere economico totale associato alle allergie respiratorie e alle loro principali comorbilità è pari 7,33 miliardi di euro. Una percentuale del 27,5% è associata a costi indiretti (€ 2,02 miliardi) e il 72,5% con costi diretti (€ 5,32 miliardi). Nell'asma allergica, nella rinite allergica, nella rinite allergica combinata, il modello stima un onere economico annuo medio di € 1,35, € 1,72, € 1,62 miliardi.
"Il presente lavoro - spiega Francesco Saverio Mennini, professore di Economia sanitaria e direttore del EEHTA del CEIS dell'Università degli studi di Roma Tor Vergata - può rappresentare un efficiente strumento di riferimento per i decisori pubblici che vogliano comprendere adeguatamente l'importante peso economico, tanto per il Ssn che per il sistema sociale nel suo complesso, generato dalla gestione delle malattie allergiche. La Poliposi Nasale all'interno delle patologie allergiche respiratorie gioca un ruolo importante tanto in termini epidemiologici che economici. E' una patologia che necessita di una gestione integrata del paziente tra i vari specialisti (otorinolaringoiatra, allergologo, pneumologo, gastroenterologo, pediatra, immunologo e reumatologo) in quanto caratterizzato da comorbilità importanti. Sono disponibili e si stanno rendendo disponibili efficaci trattamenti farmacologici che necessitano di una valutazione multidimensionale HTA così da effettuare una corretta valutazione di impatto economico e gestionale e garantire un corretto accesso alle cure efficaci accompagnato da un positivo impatto in termini di costi, tanto diretti che indiretti".
"La poliposi è una manifestazione clinica, che ha alla base l'infiammazione di tipo 2" specifica Paolo Castelnuovo, ordinario di Otorinolaringoiatria, Università dell'Insubria Varese. Il polipo è un gonfiore della mucosa del naso e dei seni paranasali. Chiaramente ci si accorge del problema per la difficoltà a respirare con il naso o perché un po' alla volta si perde l'olfatto. Sotto il profilo terapeutico la maggiore novità è nei nuovi farmaci biologici, presto disponibili anche per questa patologia, che agiscono in maniera specifica sull'infiammazione immunologica di tipo 2 e porteranno un grande beneficio ai pazienti che soffrono di poliposi nasale grave caratterizzata da sintomi persistenti nonostante le terapie cortisoniche o da polipi di dimensioni estese, che ha serie ripercussioni sulla qualità di vita dei pazienti".
In questi casi, spesso recidivanti, si opera chirurgicamente per ristabilire la funzionalità respiratoria o si utilizza anche il cortisone sistemico "terapia che purtroppo è caratterizzata da diversi effetti collaterali, soprattutto se usata per lunghi periodi" chiarisce Castelnuovo.
È fondamentale che le persone con difficoltà respiratorie non sottovalutino la situazione e si facciano seguire dagli specialisti che possono guidarli nel migliore percorso terapeutico. Per questo motivo le terapie a base di anticorpi monoclonali che agiscono in modo mirato e definitivo, rappresentano la vera sfida in grado di cambiare per sempre la vita dei pazienti.
"Siamo molto felici ci si possa confrontare, proprio partendo dalla testimonianza e dai bisogni dei pazienti, in questo tavolo multi-stakeholder su questa patologia che, malgrado impatti pesantemente sulla qualità della vita di chi ne soffre, è ancora poco nota - è il commento di Simona Barbaglia, presidente 'Respiriamo Insieme onlus' -. Come associazione uno dei nostri obiettivi principali per questa malattia, oltre a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni, è infatti quello di riuscire ad indirizzare le persone affette da poliposi nasale ai centri specialistici in grado di gestire questa condizione con un approccio multidisciplinare affinché possano ricevere le migliori cure possibili".
"L'otorino è lo specialista di riferimento per la gestione della poliposi nasale in quanto è in grado di diagnosticare e stadiare la gravità di tale patologia con l'endoscopia e nello stesso tempo di effettuare una diagnosi differenziale con altre malattie anche tumorali. La gran parte degli ospedali Italiani ha reparti di Otorinolaringoiatria in grado di diagnosticare, stadiare e trattare la Poliposi Nasale con gli strumenti attualmente a disposizione" precisa Gaetano Paludetti, presidente della Società italiana di Otorinolaringoiatria e direttore della Uoc di Otorinolaringoiatria e dipartimento della Patologia della Testa e del Collo dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma.
"Spesso il paziente affetto da poliposi nasale ha concomitanti patologie respiratorie e per questo l'approccio multidisciplinare, cioè condiviso con altri specialisti, quali pneumologi, allergologi, immunologi e pediatri, è oggi il più moderno e sicuro per una gestione completa ed efficace della malattia"dichiara Mario Bussi, direttore dell'UO Otorinolaringoiatria dell'IRCCS San Raffaele di Milano e past-president della Società italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale.
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