Medicina e ricerca
Giornata mondiale cuore/ Lento declino delle domande di invalidità all’Inps
di Raffaele Migliorini (dirigente medico lsegale, Inps - Roma)
Nell'ambito della propria tradizionale attività previdenziale l’Inps ormai da più di 15 anni gestisce con modalità telematica l'intero flusso amministrativo e sanitario delle domande proposte dai propri assicurati per il riconoscimento del diritto all'assegno di invalidità e alla pensione di inabilità. L'intera attività, peraltro, è costantemente monitorata sotto il profilo della tempistica e della corrispondenza delle valutazioni a criteri uniformi su tutto il territorio nazionale, dal Coordinamento generale medico-legale Inps. Tale impostazione ha permesso di conseguire in tale ambito risultati confortanti sia sotto l'aspetto della tempestività delle risposte, sia sotto il profilo dell'equità e omogeneità valutativa. L'art. 38 della Costituzione ispira e regola normativamente l'attività dell'Istituto sia per ciò che riguarda l'ambito previdenziale e per ciò che riguarda l'ambito previdenziale.
Tutte le categorie lavorative iscritte all'Inps hanno diritto, dopo cinque anni di contribuzione effettiva, a poter usufruire del beneficio economico dell'Assegno ordinario di invalidità o della Pensione di inabilità. I criteri normativi con i quali stabilire la valutazione medico-legale e quindi la concessione amministrativa della relativa prestazione economica sono quelli dettati dalla Legge 222/84, che ha appunto introdotto la duplice tutela del rischio assicurativo mediante l'assegno di invalidità e la pensione di inabilità. Rispettivamente per la perdita dei due terzi della capacità di lavoro in attività confacenti o con la comparsa dell'assoluta e permanente impossibilità a compiere qualsiasi attività lavorativa. Non ci sono tabelle di riferimento percentualistico riferito alle singole infermità. La valutazione medico-legale fa riferimento ad una capacità lavorativa attitudinale che rende conto delle esperienze lavorative del soggetto.
Nel campo delle patologie cardiovascolari, che ricordiamo rappresentano sempre una importante causa di invalidità e di inabilità ai fini della concessione dei benefici economici di cui sopra, è doveroso sottolineare come si sia osservato un lento declino nell'accoglimento delle domande, anche in relazione all'introduzione di efficaci misure di prevenzione e grazie all'adozione di terapie farmacologiche e tecniche strumentali innovative, che hanno mutato in maniera sostanziale l'evoluzione clinica di tali quadri morbosi.
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