Medicina e ricerca
Nuove emergenze e farmaci al centro della psichiatria moderna. Focus al congresso Sopsi
di Red.San.
In uno scenario di cambiamenti epocali legati ai problemi dell’insicurezza economica e sociale con gravi ricadute sulle nuove generazioni, al terrorismo internazionale, terremoti, cataclismi provocati dai cambiamenti climatici, la sofferenza mentale (con i suicidi diventati secondo l’Oms la seconda causa di morte dopo gli incidenti nei giovani 15/29 anni) è destinata sempre più a diventare la «spia» di un pianeta malato. «La psichiatria moderna - sottolinea il presidente della Società italiana di Psicopatologia (Sopsi), Alberto Siracusano, in occasione del XXI Congresso nazionale in corso a Roma fino al 25 febbraio - è pronta a scendere in campo non solo attraverso i progressi della “neuroscience revolution” ma attuando il Progetto salute mentale 20.20 secondo le indicazioni dell’Oms agli Stati Membri relative al Piano Globale per la Salute Mentale 2013-2020. La sfida, in buona sostanza, è quella di riconoscere i “limiti” della psichiatria, superarli e rispondere alla complessità di una società in continua evoluzione e costretta fare i conti con una serie di nodi irrisolti che vanno dal femminicidio alla bioetica, dai “gender” all’allarme sociale provocato dalle varie dipendenze (ludopatie, piscofarmaci e lnternet).
Una ventata di ottimismo non solo sulla psicofarmacologia del futuro ma sugli investimenti dell’industria farmaceutica, è arrivata dal presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, il quale ha sottolineato che «si tratta del primo settore in Italia per intensità di ricerca e sviluppo con 1,4 miliardi spesi nel 2015 (+15% in due anni) e con un vero e proprio boom delle domande di brevetto nel 2015 con un +54% (rispetto ad una media internazionale del +10%) mentre secondo una recente ricerca si prevede che nei prossimi 3-5 anni gli investimenti in ricerca e sviluppo cresceranno di oltre il 75%.
È interessante rilevare che nel mondo su 312 prodotti in sviluppo per l’età pediatrica, 29 sono studiati per combattere le patologie neurologiche e 14 per contrastare le malattie mentali. Massimo Scaccabarozzi ha poi evidenziato la crescita esponenziale dell'industria farmaceutica con l'arrivo di 7000 nuovi farmaci dei quali 420 in sviluppo per combattere le malattie del sistema nervoso.Di questi, 94 servono per combattere il dolore cronico del quale sono affetti 100 milioni di americani, 59 per curare l'Alzheimer, 58 per tumori al cervello (l'80% di tutti i tumori maligni). «Per i farmaci del sistema nervoso – ha poi aggiunto Scaccabarozzi – è richiesto un iter molto complesso con 10/15 anni di studi e sperimentazione, mentre gli investimenti possono superare 2,5 miliardi di euro, tenendo presente che solo una sostanza ogni 5-10 mila supera i test necessari per essere approvata come medicinale e ben solo due farmaci su 10 consentono di ammortizzare i costi di ricerca e sviluppo».
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