Medicina e ricerca

Roma/ Maestra deceduta: caso di meningite dovuta al batterio escherichia coli e quindi non contagiosa

Non si è trattato di meningite meningococcica ma di una forma dovuta al batterio escherichia coli, senza rischio di trasmissione diretta da persona a persona. Lo comunica la Regione Lazio in seguito agli esami condotti dal Policlinico Gemelli di Roma dopo il decesso della maestra della scuola elementare Cesare Battisti di Roma, nel popoloso quartiere della Garbatella. La Asl Roma C, cui fa riferimento la scuola, aveva nel frattempo provveduto a prescrivere in via precauzionale la profilassi a tutti i bambini della classe 3 A, in linea con le raccomandazioni internazionali e presupponendo un rischio di contagio da meningococco C. La profilassi, avvisano dalla Asl, nei casi in cui sia stata avviata può comunque procedere.

Il comunicato della Regione Lazio. In relazione al caso della donna che il 26 dicembre scorso è deceduta presso il Policlinico Gemelli, si precisa che, come è emerso dagli esami presso la struttura ospedaliera universitaria del Gemelli, non si è trattato di meningite meningococcica, ma di una forma dovuta al batterio escherichia coli senza rischio di trasmissione diretta da persona a persona. In accordo con raccomandazioni internazionali, si comunica inoltre che in seguito alle prime informazioni la Asl Roma 2 ha fatto eseguire la profilassi precauzionale dei contatti stretti (circa una trentina di persone).
La donna, che insegnava presso la scuola Cesare Battisti alla Garbatella e aveva poco più di 50 anni, era stata ricoverata il giorno di Natale presso l’Ospedale San Giovanni e successivamente era stata trasferita al Policlinico Gemelli. La profilassi per la famiglia della paziente è scattata il giorno di Natale, mentre per gli alunni, le loro famiglie, e per il personale della scuola in contatto con la donna è scattata grazie all’intervento della Asl Roma 2, in collaborazione con l'Autorità scolastica, nella giornata di ieri (27 dicembre) a seguito della notifica da parte del Pronto soccorso dell'Ospedale San Giovanni.

Subito prima del comunicato ufficiale, ad invitare alla calma era stato anche Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell'Istituto superiore di sanità. «Il panico non deve esserci, sarebbe immotivato - aveva rassicurato Rezza -. In questi casi scatta subito la profilassi antibiotica dei contatti stretti e la protezione è assolutamente efficace, tanto che né in Toscana né a Milano abbiamo mai avuto casi secondari di meningite, ossia episodi di infezione in persone entrate a contatto con i pazienti».


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