Lavoro e professione

Protesi del ginocchio con assistenza robotica: benefici per il paziente e per il chirurgo

di Giorgio Franceschi *

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24 Esclusivo per Sanità24

L’ artrosi del ginocchio, detta anche gonartrosi, è una patologia caratterizzata dalla degenerazione e distruzione della cartilagine articolare associata ad un processo di rimodellamento dell’osso subcondrale, è una delle patologie più frequenti nella popolazione ed è di interesse non solo clinico ma anche economico per i costi legati al trattamento, alla riduzione della capacità lavorativa dei soggetti affetti e alla disabilità cronica a cui questa patologia è associata, se non trattata.
La gonartrosi è una patologia correlata all’età: la sua incidenza aumenta, infatti, all’aumentare dell’età dei pazienti. Recentemente, inoltre, la gonartrosi viene rilevata in pazienti sempre più giovani, con la comparsa di quadri patologici sintomatici già prima dei 50 anni. La sintomatologia principale che il paziente accusa è legata al dolore con impotenza funzionale e rigidità. Nelle fasi più avanzate il dolore tende a permanere costante anche a riposo, disturbando le attività ed il sonno dei pazienti, fino ad arrivare a situazioni in cui si hanno episodi di riacutizzazione su un quadro di dolore cronico.
L’intervento protesico
L’intervento di protesi di ginocchio rappresenta una valida opzione per il trattamento della gonartrosi. Si decide per l’impianto di una protesi di ginocchio e quindi per la sostituzione delle superfici cartilaginee usurate o perdute con delle componenti in metallo nel momento in cui la patologia limita la qualità di vita del paziente e laddove i trattamenti medici e fisioterapici abbiano fallito.
Gli obiettivi di una protesi del ginocchio consistono nell’eliminazione del dolore e nella correzione della deformità, permettendo una sufficiente escursione articolare.
Ad oggi le protesi di ginocchio determinano risultati soddisfacenti.
Al fine di aver un controllo più accurato sulle variabili intraoperatorie è stato progressivamente introdotto, in casi selezionati, l’utilizzo di sistemi robotici e computer assistiti per l’impianto delle protesi. I diversi sistemi robotici utilizzati nell’impianto di protesi permettono al chirurgo di ottenere maggiori e più precise informazioni circa le variabili, consentendo di elaborare la strategia operatoria precedentemente all’intervento.
Il progressivo incremento dell’introduzione di ausili tecnologici nella chirurgia protesica è legato soprattutto alla necessità dei chirurghi di migliorare l’accuratezza durante l’intervento chirurgico con un maggior controllo sul bilanciamento legamentoso, per un miglioramento della soddisfazione del paziente.
L’impianto di protesi tramite il sistema robotico è più accurato rispetto alla tecnica manuale e permette un risparmio di sostanza ossea che si traduce in una duttilità maggiore della protesi stessa. Si riducono i tempi di recupero post-operatorio, di ricovero e di ripresa della mobilità oltre che il sanguinamento. Inoltre, grazie alla minore traumaticità sui tessuti periarticolari consente un miglior controllo del dolore post operatorio.
Protesi di ginocchio con assistenza robotica
Dopo la valutazione clinica del paziente, si procede all’acquisizione di una Tc tridimensionale sulla quale il chirurgo può programmare virtualmente il posizionamento ottimale della protesi per ripristinare la cinematica del ginocchio. Una volta pianificato l’intervento al computer, in sala operatoria si procede all’intervento grazie all’utilizzo di un sistema di telecamere che si interfacciano con alcuni sensori posizionati sul ginocchio. Il chirurgo può collocare la protesi così come è posizionata sul modello virtuale e riprodurre fedelmente il lavoro preimpostato.
Il chirurgo rimane l’esecutore manuale delle resezioni ossee ma riceve dei feedback in tempo reale per confermare la corretta esecuzione dei tagli e del posizionamento delle componenti. Il chirurgo ortopedico, mediante un braccio guidato dal software, effettua la procedura per l’alloggio della protesi.
Con questa metodica, impiegata da professionisti con lunga esperienza si limano gli errori dovuti al gesto chirurgico.
È comunque il chirurgo, con esperienza e cultura, a saper porre la giusta indicazione e a pianificare l’intervento, mentre spetta al computer/robot il compito di perfezionare la gestualità e la manualità dell’operatore che ha pianificato la strategia.
La tecnologia, infatti, non risolve completamente l’intervento per cui, in sala operatoria vanno associate solide conoscenze di chirurgia protesica.

* Specialista in Ortopedia e Traumatologia


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