Lavoro e professione
Manovra/ Sindacati: sciopero di medici e veterinari, il 18 dicembre chiusi ambulatori e mercati
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"Fermare le prestazioni sanitarie non urgenti, bloccare le macellazioni, i mercati di carni e pesci e le movimentazioni animali nella filiera sottoposta ai controlli veterinari: non rimane altro modo per far reagire il governo e fargli adottare misure che non peggiorino le condizioni già precarie della sanità pubblica italiana". Lo affermano i leader sindacali Alessandro Vergallo (Aaroi-Emac), Roberta Di Turi (Fassid), Aldo Grasselli (Fvm) e Benedetto Magliozzi (Cisl medici) annunciano "un mese molto caldo".
"Il 18 dicembre - sottolineano - dopo molte altre manifestazioni di protesta con ragioni comuni a quelle di questa Intersindacale, quali lo sciopero Cgil e Uil del 17 novembre e la manifestazione Cisl del 25, toccherà ancora una volta ai nostri medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari, in questa data rappresentati da Aaroi-Emac, Fassid, Fvm incrociare le braccia, bloccando tutte le prestazioni che sono funzionali, quindi indispensabili, per tutte le altre prestazioni ospedaliere e territoriali, comprese quelle della filiera alimentare, in uno sciopero al quale si assoceranno anche i medici della Cisl, dando ulteriore seguito alla mobilitazione, per intensificarne la protesta facendo pressing sul Governo per le istanze comuni sulla Legge di Bilancio 2024 e per quelle sui contratti di lavoro del personale sanitario". Una sequenza di iniziative funzionale a massimizzare l’attenzione e ad amplificare le proteste, mai viste così numerose ed oggi più che mai necessarie, per opporsi ad una manovra che, secondo i sindacati, "va a danno del Ssn pubblico, non risponde alle esigenze del personale sanitario, strizza l’occhio al privato e, cosa più grave di tutte, non riduce una lista d’attesa e non tutela la salute dei cittadini. La nostra protesta non potrà essere fermata da un “emendamento retromarcia” sulle pensioni, che sarebbe solo un fittizio contentino last minute dopo che il Governo aveva tentato di saccheggiarle. Il Governo ci ascolti e modifichi la legge di bilancio. Come ha salvato le banche dal prelievo sugli extra profitti trovi il coraggio di rendere efficiente il servizio sanitario nazionale che è il primo baluardo contro la povertà, l’isolamento degli anziani, la denatalità delle giovani coppie, la tutela delle famiglie senza lavoro o a basso reddito che non possono pagarsi le cure".
"Il Governo ha la totale responsabilità dei disagi che con il nostro sciopero ricadranno sulle cittadine e sui cittadini, già provati da lunghe liste di attesa, – affermano ancora i sindacati –. Tale responsabilità fattuale ha il significato di una irresponsabilità politica i cui contorni devono essere noti alla popolazione del nostro Paese la quale siamo certi comprenderà che la nostra mobilitazione la riguarda da vicino poiché ha come primario obiettivo la difesa di un SSN pubblico già sull’orlo del precipizio. Una struttura fondamentale della nostra società sia sul piano sociale sia sul piano economico che viene messa ulteriormente a rischio dalla Legge di Bilancio che contestiamo".
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