Lavoro e professione
Giornata vittime Covid/ Anelli (Fnomceo): "Dare valore al Ssn, in memoria di ciò che è stato"
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Dare il massimo valore possibile al Servizio sanitario nazionale: è questa la lezione più importante che il Covid ci lascia. E, per farlo, è fondamentale, come indicato ieri dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, investire sul capitale umano del Servizio sanitario nazionale, rendendo la sanità pubblica più attrattiva. A ribadirlo, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, la Fnomceo, Filippo Anelli, in un video per Fnomceo Tg Sanità, girato in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus, che si celebrerà domani. Anche le bandiere della sede federale, come quelle di tutti gli edifici pubblici, saranno a mezz’asta.
“Sono passati tre anni da quando il Covid è arrivato nel nostro paese – esordisce Anelli - e si celebra la giornata del ricordo delle vittime del covid, una giornata oggi che ci riporta alla mente quello che è stato nel passato, quello che abbiamo visto: momenti drammatici dove i nostri anziani, soprattutto le persone più fragili sono morti, hanno sofferto. Abbiamo perso tantissimi colleghi, tantissime sono state le vittime, proprio per una pandemia dovuta a un virus che non conoscevamo”.
Sono infatti 379 i medici scomparsi per il Covid e ricordati sul portale Fnomceo. 480mila gli operatori sanitari contagiati, tra infezioni e reinfezioni.
“Oggi siamo qui – continua Anelli - a fare memoria. Fare memoria di quello che è stato, dei provvedimenti che sono stati assunti, del sacrificio dei colleghi che hanno donato anche la loro vita per consentire ai pazienti, ai nostri cittadini di essere in ogni caso curati”.
Sempre sul portale, è disponibile anche il Libro Bianco realizzato da Fnomceo con Deloitte Legal, che mette in relazione i provvedimenti adottati ai diversi livelli di governo con i quadri epidemiologici del primo periodo della pandemia.
“Siamo qui – aggiunge - a fare memoria di un periodo così difficile, che ha visto il Sistema sanitario nazionale impreparato in quel momento, perché nessuno conosceva quella malattia ma anche perché non c'erano gli strumenti adeguati, all'inizio, per poterla affrontare. Ma siamo qui anche a far memoria della grande capacità che ha avuto la scienza, i medici, di rimettere in piedi una strategia per curare le persone, per uscire dalla pandemia. E i vaccini hanno rappresentato per noi lo strumento fondamentale oggi per riprendere quella vita civile che in quel momento ci sembrava completamente negata dal lockdown”.
“Oggi siamo ancora una volta qui – conclude il presidente Fnomceo - come professionisti, a rivendicare quel ruolo essenziale. Lo facciamo perché il sistema non ha dato dimostrazione di aver imparato dal passato. Sono ancora poche le risorse impegnate sui professionisti, e quella svolta che tutti avevamo chiesto non si è ancora realizzata. Abbiamo bisogno di un Servizio sanitario nazionale che punti sui professionisti, che dia più forza alle professioni sanitarie, perché solo attraverso un lavoro in team, un lavoro multiprofessionale si riesce oggi a garantire quel diritto alla salute che i cittadini invocano come necessario e che oggi è, sembra essere, in discussione in questo paese. Noi quel sogno di un Servizio sanitario universalistico equo e solidale vogliamo mantenerlo, vogliamo che quella realizzazione sia ancora oggi valida per le future generazioni”.
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