Lavoro e professione

Atto di Indirizzo per il contratto 2019-2021 della medicina generale. Scotti (Fimmg): «Avanti in due settimane o dichiareremo lo stato di agitazione. Se necessario, siamo pronti allo sciopero»

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«Se nell’arco delle prossime due settimane non verrà reso disponibile l’Atto di Indirizzo per la definizione del contratto della medicina generale, convocheremo il Consiglio nazionale per dichiarare lo stato di agitazione. E se necessario arriveremo alla dichiarazione di sciopero da parte della categoria». Così in un comunicato il segretario generale Fimmg, Silvestro Scotti, nel commentare «l’irresponsabile ritardo con il quale la Commissione Salute delle Regioni e gli organi preposti dalla Conferenza delle Regioni stanno affrontando la questione del rinnovo contrattuale (per il triennio 2019 - 2021) della medicina generale e della pediatria di libera scelta. Un ritardo "ancor più inaccettabile" - sottolineano dalla Fimmg - alla luce della definizione dell’Atto di Indirizzo già definito e approvato adesso dal Governo che, invece, consente per la dirigenza medica la convocazione per le trattative del corrispondente Ccnl vista anche la calendarizzazione degli incontri proposta già dall’Aran. Disparità di trattamento che Scotti definisce «inaccettabile e intollerabile, soprattutto in considerazione della necessità, da tutti riconosciuta e sempre evidentemente usata nelle parole ma non nei fatti, di realizzare una migliore integrazione ospedale-territorio. La discussione di questi contratti e dei relativi indirizzi – dice il segretario generale Fimmg – pur proseguendo su tavoli differenti, dovrebbero procedere di pari passo e avere indirizzi comuni e un obiettivo unitario. Il problema non sono i ruoli giuridici, ma una disparità di trattamento e di considerazione da parte della Commissione Salute delle Regioni e degli organi preposti dalla Conferenza delle Regioni, che ritardano nella emanazione degli indirizzi per la discussione della convenzionata e non si curano di rendere questi indirizzi coerenti con obiettivi che potrebbero essere comuni proprio nell’ottica dell’integrazione ospedale-territorio. Sfruttando, di fatto, dei silos di cui si dice necessario il superamento». Una situazione che Fimmg "sta denunciando da tempo con la campagna #mmgallumicino e #nonspegniamoSSN, pur avendo sempre evitato, per spirito di servizio, di adottare forme di protesta che potessero compromettere l’assistenza".
Oggi vi è però la consapevolezza di non poter più attendere oltre. Di qui la decisione di lanciare un ultimo appello al Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, affinché «si provveda a liberare l’Atto di Indirizzo grazie al quale possa iniziare in SISAC, dopo l’approvazione del Governo, la discussione del rinnovo del contratto anche per la medicina generale». Una richiesta non più procrastinabile che Fimmg avanza anche in forza della disponibilità già espressa in più occasioni dal Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, Davide Caparini, che ha concordato sulla necessità di tutelare la categoria da questo ritardo per poi poter discutere del contratto per il triennio successivo, anche rispetto ai nuovi modelli riferiti al Pnrr. Già calendarizzato un incontro della Segreteria nazionale Fimmg per il prossimo 4 febbraio, così da deliberare le azioni da intraprendere.


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