Lavoro e professione

Emergenza-urgenza, Simeu a salvaguardia di un Ssn universalistico, equo e sostenibile. Il 17 novembre davanti al ministero per un appello a Schillaci

di Fabio De Iaco *

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24 Esclusivo per Sanità24


Di nuovo, come l’anno scorso, l’emergenza urgenza si da appuntamento su una piazza.
Medici e infermieri, senza alcuna bandiera politica, partitica o sindacale.
Una Società Scientifica, che si dovrebbe occupare di linee guida, ricerca clinica e congressi, sente l’esigenza di farsi ascoltare in maniera quanto meno inconsueta. Si badi bene, non una protesta, men che mai uno sciopero, ma un’azione di sensibilizzazione, un allarme, la richiesta di attenzione sulle enormi difficoltà della Medicina d’Emergenza Urgenza, che corrisponde con i problemi vissuti dai cittadini, i nostri pazienti.
Se è vero che il tempo dell’emergenza sanitaria spesso si chiama golden hour, allora noi siamo la golden medicine: basterebbe questo a esprimere il valore del nostro ruolo.
Ma aggiungo un’altra considerazione.
Lo scrissi quasi dieci anni fa proprio sul 24Ore, lo ripeto adesso: siamo la rete di sicurezza.
Più che mai oggi, in questo tempo in cui le altre reti sempre più spesso mostrano le proprie difficoltà, in cui le disequità in sanità si fanno sempre più evidenti, in cui noi stessi, purtroppo, scopriamo buchi che diventano squarci, che rischiano di distruggerla, la nostra rete.
Ma siamo la rete di sicurezza: non possiamo cedere.
Non ripeto i numeri dei nostri comunicati, i calcoli su medici mancanti e ore di boarding, le cifre della nostra attività. C’è anche altro: quel che non può essere espresso in numeri o grafici e che per questo non merita i caratteri in neretto di un titolo di giornale.
C’è la qualità che non riusciamo a dare, oberati da un carico individuale che continua a crescere mentre noi diminuiamo, c’è l’umanità negata alle persone costrette in un puzzle di barelle quando il ricovero si rimanda, e poi si rimanda ancora, c’è la serenità che noi stessi perdiamo, in quella sorta di sindrome che spesso accomuna prigionieri e guardie.
In matematica a questi numeri corrisponderebbero solo segni meno. Ma ci sono anche i segni più: quelli della forza dimostrata in questi anni, della bellezza di quel che ancora, nonostante tutto, riusciamo a fare, della chiara intenzione di resistere al declino.
Del valore di un servizio che non ha alternative e non può essere demandato ad altri.
Per questi motivi Simeu, una società scientifica, va per strada a testimoniare: perché stiamo soffocando ma non possiamo mollare. Perché crediamo nei valori sui quali contano i cittadini, che con noi verranno per strada, perché noi stessi siamo cittadini.
L’altra sera ho parlato a un convegno, il cui titolo era "Siamo al capolinea?". No, non lo siamo. Se davvero fossimo al capolinea non ci daremmo appuntamento in piazza.
Si può ancora correre ai ripari. Si può rimettere in piedi questa Emergenza Urgenza, che poi significa cominciare a rimettere in piedi un Ssn massacrato e frastornato ma più che mai necessario.
Il prossimo 17 novembre saremo davanti al Ministero: un anno esatto dall’altra volta.
Siamo più stanchi dell’anno scorso, ma con le idee sempre più chiare.
Ci serve attenzione. Ci serve evoluzione. Chiediamo azioni concrete e veloci.
Perché senza Emergenza Urgenza non esiste Ssn, e senza Ssn la gente muore.

* Presidente nazionale Simeu


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