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Giornata mondiale/ Amd e Sid costituiscono Fesdi, alleanza contro il diabete, per parlare a una sola voce con le Istituzioni. La proposta: screening nazionale nelle periferie dimenticate
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La Società Italiana di Diabetologia (Sid) e l’Associazione medici diabetologici (Amd) lanciano il progetto "Il Diabete una malattia molto Comune" con l’obiettivo di fare luce sul tema dell’accesso equo e capillare alle cure sul territorio promuovendo una maggiore consapevolezza sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce a livello nazionale, ma soprattutto territoriale, in quelle aree in cui si registrano i più alti tassi di prevalenza della malattia e delle sue complicanze, vale a dire le periferie dei grandi centri urbani e altre aree del Paese, in cui, generalmente, risiedono fasce di popolazione socio-economicamente più svantaggiate per istruzione o condizioni economiche.
Il progetto, presentato presso la sede dell’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) a Roma in occasione dell’evento Amd-Sid "Diabete e accesso alle cure: se non ora quando?" realizzato in occasione della Giornata mondiale del diabete, è mosso dalla consapevolezza, sempre più evidente di quanto questa malattia sia una priorità sanitaria e nasce dalla fattiva mobilitazione della nascente Federazione delle Società diabetologiche italiane o Fesdi (Sid-Amd) che avrà l’obiettivo di parlare alle Istituzioni – nazionali e internazionali – con voce univoca e più forte.
La campagna Amd-Sid mira ad ampliare le conoscenze sul diabete, che nel nostro Paese interessa circa 4 milioni di persone e oltre 1 milione non sa di averlo, per gli operatori sanitari, per cittadini che convivono con la patologia e per le Istituzioni. Richiamare l’attenzione della politica su questa malattia, che detiene il triste primato di incremento dal 1990 ad oggi, è anche il motivo delle attività propositive messe finora in atto: dal patto di legislatura, indirizzato alla vigilia delle ultime elezioni legislative a tutte le forze politiche, alla lettera appena inviata al ministro della Salute Schillaci e al sottosegretario alla Salute Gemmato.
Il progetto annuale, il cui risultato sarà presentato in occasione della giornata del diabete 2023, parte dal tema proposto dall’Idf sull’accesso alle cure per arrivare alla necessità di estendere in Italia l’assistenza specialistica e le cure a tutte le persone con diabete: ad oggi siamo fermi al 30%. Per ridurre questo divario è necessario rendere i cittadini consapevoli, sensibilizzarli alla prevenzione del diabete e a rivolgersi tempestivamente al proprio medico.
Il progetto si strutturerà per portare avanti campagne di prevenzione e screening itinerante Amd-Sid sul territorio e nelle periferie, con il coinvolgimento delle farmacie; workshop in sedi istituzionali nelle diverse regioni e in Parlamento per sensibilizzare i decisori politici sui temi più importanti legati al diabete, quali ad esempio la prevenzione, il rischio cardiovascolare, l’obesità, la depressione e stress, l’attività fisica e la lotta alla sedentarietà, il diabete nel contesto sociale, l’assistenza, i costi delle cure.
«La giornata mondiale del diabete – osserva Angelo Avogaro, Presidente della Sid - vuole indicare non solo ai decisori, ma anche ai cittadini, la grande importanza della prevenzione nel ridurre l'incidenza della malattia diabetica e di come si può prevenire morbidità e mortalità legate a questa patologia. Si vuole inoltre ribadire l'importanza della prevenzione nel mantenere il cittadino in buona salute: è di questa che abbiamo bisogno per ridurre le cure e i costi relativi».
«Il diabete per alcuni aspetti è una malattia legata a barriere socio-economiche che, inevitabilemente, hanno delle ripercussioni sullo stile di vita e sulla cura di sé – commenta Graziano Di Cianni, Presidente dell’Amd -. Nelle periferie e nelle aree più disagiate, infatti, il diabete risulta essere più frequente. L’obiettivo di Amd e Sid è arrivare proprio qui, sviluppando, in sinergia con gli attori coinvolti sul territorio, come direttori generali, farmacisti, psicologi e infermieri, e con le istituzioni locali, iniziative per la promozione di campagne di screening, informazione e sensibilizzazione attraverso cui far conoscere il diabete e, al contempo, offrire spunti in sede istituzionale per una migliore gestione della malattia».
«Il diabete è una malattia cronica che ha gravi ripercussioni sulla qualità della vita di chi ne è affetto, portando spesso allo sviluppo di ulteriori complicanze e incidendo significativamente sull'economia del Paese: oggi sindaci e amministratori locali possono fare molto, attraverso una pianificazione dei territori più salutogenica e politiche pubbliche in grado di rafforzare servizi pubblici di prossimità e promuovere stili di vita sani», aggiungono Enzo Bianco, Presidente Consiglio nazionale Anci e Roberto Pella, Vicepresidente vicario Anci e Presidente Intergruppo parlamentare "Qualità di vita nelle città"».
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