Lavoro e professione
Gestione delle emergenze sanitarie nelle Rsa, le Linee guida in una Prassi Uni
di Lia Tozzi * e . Guido Lanzara **
24 Esclusivo per Sanità24
L’emergenza Covid-19 ha messo in luce la vulnerabilità del Ssn e dell’impatto che una gestione non strutturata e lucida delle attività assistenziali può avere sulle strutture residenziali per soggetti fragili e, in particolare, sulle strutture per anziani. La pandemia ha reso complicato e dispendioso per le organizzazioni sanitarie portare avanti attività di routine, come il mantenimento dell’assistenza e della cura agli ospiti/pazienti e il coordinamento delle infrastrutture; nessuna struttura era pronta ad affrontare una così penetrante capacità di contagio del nuovo virus, inasprita dal principio di coabitazione che ha prodotto una copresenza, dannosissima, tra pazienti Covid-19 e soggetti fragili, cronici e policronici, vittime inevitabili di facili contagi. L’iniziale assenza di Linee Guida e procedure dedicate, la carenza di personale, il limitato accesso a locali e servizi in aggiunta a impianti assistenziali (e tecnologie) inadeguate hanno aumentato la vulnerabilità del Sistema che, in alcune realtà, si è trasformato involontariamente da centro di cura a centro di diffusione del contagio.
Partendo da questi presupposti la Federazione Ingegneri Lazio e AIISA (Associazione italiana Igienisti sistemi aeraulici), al fine di rispondere alla crescente necessità di modelli volti ad anticipare gli eventi negativi e introdurre un sistema di prevenzione e gestione delle emergenze sanitarie, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per lo sviluppo della UNI/PdR "Linee guida per la gestione delle emergenze sanitarie nelle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa)".
Al tavolo di lavoro condotto da UNI, hanno partecipato diversi esperti: ingegneri, Clinical Risk Manager, avvocati, architetti, DPO ed altri professionisti sanitari e il Bureau Veritas Italia che, come Ente di Certificazione, è stato chiamato a fornire il suo contributo in particolare relativamente agli aspetti riguardanti resilienza e continuità operativa.
L’obiettivo primario di ogni organizzazione sanitaria, in un contesto emergenziale, deve essere quello di riduzione del rischio attraverso la pianificazione e l’implementazione di efficaci misure tecnico-organizzative che costituiscono il fattore chiave di successo nella sfida con contesti emergenziali di questa portata. In quest’ottica, il documento definisce le misure da adottare in caso di scenari emergenziali, come ad esempio la pandemia, e ha l’intento di fornire un percorso integrato di attività preventive e "terapeutiche" finalizzate a ridurre l’aumento incontrollato del rischio di contagio intra-strutturale. Lo scopo principale della PdR è quello di sostenere gli operatori sanitari e i responsabili aziendali durante le fasi emergenziali e (soprattutto) nelle fasi non emergenziali, in un’ottima preventiva, attraverso uno strumento dinamico funzionale che ha come obiettivo primario la limitazione del rischio di trasformare la struttura stessa in una fonte di riattivazione continua della trasmissione virale e/o batterica.
Dunque il grande tema dell’aumento esponenziale e, al momento non controllato, del rischio di infezioni correlate all’assistenza potrà trovare, nei fatti, all’interno del documento delle indicazioni operative chiare, precise e che integrano aspetti puramente igienico/sanitari con altri di natura ingegneristico/architettonici nonché giuridico/gestionali.
La cura, intesa come presa in carico globale del paziente, potrà trovare in un approccio preventivo, proattivo e standardizzato alla gestione del rischio, ovvero nel corretto e puntuale governo della struttura sanitaria, una straordinaria opportunità di crescita e messa in sicurezza dell’ospite/paziente.
La prassi di riferimento UNI/PdR 129:2022 può essere liberamente scaricata dal Catalogo UNI al link: https://bit.ly/3Ot6aFu
* Ingegnere
e Project Leader
** Clinical Risk Manager
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