Lavoro e professione
Pronto soccorso pediatrici: allarme sulla carenza del personale, il piano di rilancio in 6 azioni
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C’è una carenza di pediatri e infermieri nei Pronto Soccorso Pediatrici che rischia di compromettere l’assistenza dei pazienti in età pediatrica. È l’allarme lanciato dalla Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica (Simeup), a margine del 17° Congresso nazionale ‘Il Bambino del Mediterraneo’ svoltosi a Le Castella-Isola di Capo Rizzuto. “Il motivo di questa carenza - spiega Stefania Zampogna, presidente nazionale della Simeup- va ricercato sia nell’eccesivo carico di responsabilità e di rischi medico-legali sia in un ruolo scarsamente valorizzato dal punto di vista professionale e contrattuale. Tutto questo ha determinato negli anni la fuga dei pediatri dal Pronto Soccorso con una carenza importante per l’assistenza pediatrica. Non a caso, oggi in tanti presidi ci sono attività di Pronto Soccorso (PS) pediatrico gestite da un solo pediatra di guardia, con un conseguente maggior carico lavorativo e minore appropriatezza di cura. Purtroppo, non si riesce ad assicurare sempre, a ogni bambino e in tutti i setting assistenziali, la presenza di un pediatra”.
Anche il Covid-19 ha acuito le difficoltà della gestione dei pazienti pediatrici del Pronto Soccorso. Seppur nei bambini le manifestazioni cliniche di SARS-CoV-2 sono meno frequenti e gravi rispetto agli adulti, anche per i Pronto Soccorso Pediatrici, durante la pandemia, è stato essenziale definire percorsi differenziati per gestire i pazienti con sospetto Covid-19 e i loro familiari, oltre a continuare a garantire, in sicurezza, l’assistenza per le patologie non correlate alla pandemia. “L’allentamento delle misure di contenimento della pandemia - conclude la Presidente Simeup - ha da ultimo portato ad una ripresa della patologia diffusiva e quindi della domanda di assistenza pediatrica che non sempre ha trovato adeguata e tempestiva risposta. Infatti, la necessità di mantenere elevati standard di sicurezza e quindi percorsi differenziati ha evidenziato sempre più vecchie e nuove criticità dell’assistenza pediatrica territoriale e ospedaliera”. Da qui le proposte Simeup per il futuro dei Pronto Soccorso Pediatrici.
Le 6 azioni per il futuro dei pronto soccorso pediatrici
Per garantire a tutti i bambini, su tutto il territorio nazionale, la sicurezza delle cure in urgenza, secondo Simeup, è necessario:
1) tutelare la presenza dello specialista pediatra nei Pronto Soccorso
2) valorizzare la figura del pediatra di Pronto Soccorso attraverso il riconoscimento della pediatria d’urgenza quale area specialistica della pediatria, così come già avviene da parte della Confederation of European Specialists in Paediatrics (CESP), della European Union ofMedical Specialists (UEMS) e, più recentemente, della European Academy of Paediatrics (EAP)
3) definire percorsi diagnostico terapeutici assistenziali pediatrici che prevedano l’integrazione tra le componenti territoriali e ospedaliere
4) istituire e/o integrare posti letto in Terapia Semintensiva e Intensiva pediatrica
5)definire un processo di formazione sulle emergenze-urgenze pediatriche che coinvolga tutti i sanitari che, a vario titolo, si potrebbero trovare ad assistere bambini critici (medici d’urgenza, rianimatori, infermieri dei Pronto Soccorso Generale, pediatri di presididi I o II livello, ambulatoriali, o di presidi, altri medici di diversa estrazione ed esperienza). Tale formazione, oltre a corsi di emergenza pediatrica di base, deve completarsi con ulteriori aree di specificità: corsi di triage, semintensiva, simulazione, tossicologia, abusi e maltrattamenti, traumatologia, analgosedazione, maxiemergenze ecc. per l’età pediatrica, ed essere erogata da personale esperto in pediatria d’urgenza
6) organizzare, per tutte le Regioni, un sistema di trasporto pediatrico interospedaliero, con personale formato e presidi adeguati e, fintantoché ciò non sarà possibile, definire protocolli assistenziali contestualizzati alla emergenza pediatrica da condividere con il 118.
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