Lavoro e professione
Covid/ Fimmg: al lavoro per prorogare la ricetta dematerializzata
24 Esclusivo per Sanità24
"Stiamo lavorando in stretto contatto con il ministero della Salute per fare in modo che dal primo aprile non salti un sistema, forse una delle poche cose positive ereditate dal periodo Covid, che di fatto ha permesso dopo anni di mera discussione teorica una vera dematerializzazione della ricetta del Ssn, grazie a provvedimenti che però rientravano nei profili emergenziali di periodo e pertanto sono in scadenza al 31 marzo". Lo afferna il segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, riguardo il meccanismo della ricetta dematerializzata, che di fatto dovrebbe decadere dal primo aprile con la fine dello stato d’emergenza.
La Fimmg parla di "un rischio più che concreto, rispetto al quale fortunatamente abbiamo ancora una volta trovato grande sensibilità politica da parte del ministro della Salute Roberto Speranza e del suo staff, a cominciare dal capo di Gabinetto Tiziana Coccoluto", aggiunge Scotti. "In sostanza" si rischia "un ritorno alla stampa di milioni di promemoria al giorno, costringendo i pazienti a lunghe attese negli studi e i medici a sottrarre tempo alle visite dirette dei pazienti", dettaglia Scotti. "In questi anni abbiamo potuto inviare il promemoria o via mail o attraverso messaggistica con il solo numero elettronico della ricetta (il cosiddetto Nre) ai nostri pazienti - ricorda il segretario generale Fimmg - dando loro la libertà di prendere le terapie nelle farmacie più vicine a casa o permettendo soprattutto ai familiari dei pazienti più fragili, di solito figli o nipoti, una gestione più consona ai tempi di un caregiver; che poi spesso è un lavoratore e che dovrebbe ricavare tempi per spostarsi presso i nostri studi solo per ottenere un promemoria durante i suoi orari di lavoro".
Secondo la presidente Senior Italia FederAnziani ,Eleonora Selvi, “un passo indietro sulla ricetta dematerializzata sarebbe un paradosso, proprio ora. Il rischio che dal 1° aprile, con la fine dello stato d’emergenza, torni di nuovo necessario recarsi dal proprio medico per prendere il promemoria cartaceo, invece che riceverlo via mail o su whatsapp, preoccupa i pazienti, perché se è vero che si chiude lo stato di emergenza questo non significa che siamo fuori dalla pandemia".
© RIPRODUZIONE RISERVATA