Lavoro e professione

Anelli (Fnom): «Dal 24 febbraio a oggi oltre 5mila nuovi decessi Covid. Non dimentichiamoci di quest’altra guerra, emendare Dl 24»

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24 Esclusivo per Sanità24

«Dal 24 febbraio, giorno di inizio del conflitto in Ucraina, ad oggi abbiamo superato la soglia dei 5.000 morti per Covid: con i dati del 27 marzo arriviamo a 5.018 nuovi decessi. Non dobbiamo dimenticarci di quest’altra guerra, che fa meno rumore ma che continua a mietere tante, troppe vittime». È il monito del presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli. «Incoraggiamo il ministro della Salute, Roberto Speranza, a spingere per l’adozione di tutte le misure necessarie per raffreddare le curve, abbattere i contagi e, di conseguenza, ridurre la mortalità, ancora troppo elevata – aggiunge -. Invitiamo il Governo a non abdicare al ruolo di rendere sicuri i rapporti sociali, in nome di una certo auspicata ma non ancora raggiunta fine della pandemia. Gli italiani si sono vaccinati, con coperture così alte, proprio per poter svolgere serenamente e in sicurezza una vita sociale – spiega -. Oggi invece rischiamo di trovarci accanto sui mezzi pubblici, a teatro, al cinema, un positivo; senza saperlo. Il sistema di tracciamento rischia di saltare: dal primo maggio, senza più obbligo di green pass, non ci sarà più un’incentivazione a fare tamponi presso le strutture autorizzate. C’è una forte probabilità di una gestione “fai da te”, che eluda la registrazione dei risultati e quindi il tracciamento dei contatti e la comprensione dei meccanismi di diffusione. Anche l’eliminazione di quei meccanismi che differenziavano i vaccinati dai non vaccinati non è per ora auspicabile, sia dal punto di vista medico, perché comunque i dati dimostrano che il vaccino protegge dalla malattia grave, sia per una premialità che incentivi la vaccinazione stessa – conclude Anelli -. Invitiamo dunque il Governo e il Parlamento a intervenire, nell’iter di conversione del Decreto legge 24, perché siano introdotti emendamenti volti a una maggior prudenza e gradualità nell’uscita dall’emergenza. La convivenza con il virus non deve costarci un prezzo troppo alto in termini di salute».


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