Lavoro e professione
Fnomceo a Speranza: "Chiediamo di essere parte del processo di riforma"
24 Esclusivo per Sanità24
Ieri i medici avevano esternato il loro disagio: oggi, con una lettera-manifesto, chiedono ufficialmente al ministro della Salute, Roberto Speranza, di partecipare al processo di riforma della sanità messo in atto con il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.
Lo fanno nel giorno in cui il sindacato dei medici ospedalieri Anaao-Assomed rende noti i risultati di uno studio secondo cui, già nel 2019, oltre 3000 medici ospedalieri, vale a dire il 2,9%, ha deciso di dare le dimissioni, di lasciare il lavoro prima di andare in pensione, di licenziarsi. E mentre i medici di medicina generale chiedono diverse modalità di coinvolgimento nella campagna vaccinale, con particolare attenzione alla distribuzione dei vaccini. Che ora arrivano "con il contagocce", in quantità insufficiente, con poco preavviso per "arruolare" i pazienti.
A dar voce ai medici, a tutti i medici, in qualunque declinazione e luogo svolgano la professione, è stato, ancora una volta, il presidente della Federazione degli Ordini, la Fnomceo, Filippo Anelli. Che ha scritto al ministro Roberto Speranza, chiedendo "una convocazione, essendo parte del processo riformatore del sistema". Anche, ha aggiunto "in considerazione delle ipotesi di lavoro che già circolano sui media".
"Oggi come medici e odontoiatri, ci aspettiamo che il Governo apra un confronto aperto, permanente, diretto che permetta di portare a compimento quel ruolo di Enti sussidiari, di bracci operativi attraverso cui lo Stato garantisce i diritti dei cittadini" argomenta Anelli.
"È un momento difficile per la professione medica e odontoiatrica – spiega - .Ma è anche il momento di chiamare in causa noi professionisti sulle modalità di attuazione della Missione 6: Salute del PNRR con l'obiettivo di affrontare in modo sinergico la sfida sanitaria del prossimo futuro, sfida di cui noi siamo sicuramente i principali attori".
"È questo il momento in cui si sta ridefinendo il futuro della Sanità del nostro Paese- scrive ancora -. Sanità che si fonda su una riforma datata più di 40 anni fa; che, partita con le migliori intenzioni, ha visto le proprie finalità affievolite e talvolta stravolte negli ultimi 20 anni da un processo di aziendalismo burocratico che ha assunto un peso sempre maggiore, condizionando, di fatto, l'impianto iniziale del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Un aziendalismo che, declinato in maniera tale da indurre solo tagli lineari, ha creato un'assistenza nazionale basata su criteri ragionieristici come un gioco matematico di sottrazioni che ha ridimensionato la valenza universalistica del nostro SSN, schiacciando l'autonomia e il ruolo del medico a quello di mero esecutore burocratico".
"A rendere il tutto ancor meno equo, la Riforma del Titolo V della Costituzione non ha colmato le diseguaglianze tra Regioni, ha talora acuito divari già purtroppo presenti nel nostro Paese, ha allontanato i cittadini dai decisori politici regionali andando ad aumentare quella distanza tra comunità sociali e loro rappresentanti, fino a creare un vero e proprio baratro comunicativo, laddove le esigenze dei cittadini non riescono a raggiungere i livelli in cui si assumono scelte perché, di fatto, coloro che, come i medici, tradizionalmente si facevano carico di queste istanze, sono stati svuotati di ruolo – continua la sua analisi Anelli -. Oggi alla vigilia di un Piano di Ripresa e Resilienza che nelle intenzioni dovrebbe andare a implementare e potenziare l'asset strutturale della nostra Sanità, come medici e odontoiatri, vorremmo contribuire a far sì che le impostazioni di partenza si traducano in una vera e propria riforma di sistema".
"Se cambio di passo deve esserci, onorevole ministro, a mio avviso, a nostro avviso i professionisti, i medici e gli odontoiatri, devono essere i protagonisti del cambiamento, co-autori del percorso strategico di ridefinizione del sistema salute – argomenta -. Il paradigma di tale cambio di passo non potrà non essere la disponibilità di un numero adeguato di professionisti indispensabili per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Riforma".
"È necessario, quindi, mettere al centro della Riforma risorse adeguate e idee condivise con gli attori che del Sistema sono parte costitutiva e su questo sappiamo di poter contare sulla Sua considerazione perché siamo certi che saprà avviare un coinvolgimento che assicuri ai medici e agli odontoiatri di poter portare il proprio contributo – aggiunge -. È necessaria una nuova Governance che limiti la burocrazia e i suoi deleteri effetti a quella strettamente necessaria e che ricollochi l'obiettivo Salute al centro del processo riformatore. È necessario assicurare fondi per garantire processi di aggiornamento professionale efficaci e mirati anche attraverso l'utilizzo delle moderne tecnologie.
Sono le competenze, infatti, che consentono di raggiungere l'obiettivo di rispondere efficacemente alle esigenze di salute delle comunità non certamente l'utilizzo del task shifting ossia l'attribuzione, per legge e non per formazione, di competenze affidate ad altri soggetti professionali, apparentemente per far fronte a impellenze e urgenze ma spesso rispondenti solo a criteri di economia aziendale.
Sono questi rischi che una società avanzata quale la nostra non può correre laddove viene a stravolgere le basi dei rapporti interprofessionali e delle comunità".
"I diritti su cui si fonda la nostra società e che sono ben rappresentati nella nostra Costituzione come il diritto alla vita, alla salute, all'uguaglianza, alla autonoma determinazione sulle scelte relative alla propria salute, alla libera ricerca e alla libera scienza sono garantiti nel nostro Paese anche grazie alle competenze dei medici e degli odontoiatri che giurano di metterle a disposizione della società e di ogni persona. È la nostra idea di Democrazia del Bene – prosegue -. Per questo è necessario riconoscere al medico un maggior peso e un giusto ruolo e bisognerà prendere atto che l'obiettivo di tenuta del sistema non potrà essere raggiunto solo riducendo le ospedalizzazioni, riducendo le inappropriatezze, riducendo gli accessi laddove questo significhi ancora una volta ricadere in valutazioni e conseguenti azioni di riduzione economica aziendale che non tiene in conto le esigenze di salute e le richieste dei cittadini".
"I medici sono ben consapevoli della necessità di un uso adeguato delle risorse, sono ben in grado di definire atti e comportamenti finalizzati a tale scopo, sempre avendo però come primo obiettivo la salute del paziente – afferma ancora - Oggi più che mai è necessario un processo riformatore con i professionisti e gli attori del sistema. Oggi è più che mai indispensabile il contributo che gli operatori della sanità possono fornire per un valido inquadramento della realtà assistenziale delle sue criticità e delle possibili soluzioni".
"Desideriamo, infine, ringraziarLa, Onorevole Ministro, per essere stato sempre vicino e accanto ai medici e agli odontoiatri in tutto questo difficile momento della pandemia – conclude Anelli -. E auspichiamo che le nostre osservazioni, le nostre proposte possano essere motivo di riflessione e di accoglimento".
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