Lavoro e professione
Emergenza pandemica e governo delle tecnologie: l'allarme degli ingegneri clinici
di Lorenzo Leogrande *
24 Esclusivo per Sanità24
Il Convegno degli ingegneri clinici italiani – il ventesimo dalla data di nascita dell'Associazione Aiic – si apre oggi online e si qualifica già come l'evento per eccellenza nell'ambito delle tecnologie healthcare. Abbiamo scelto e lanciato per il nostro evento il titolo "Emergenza Ssn! Ripartiamo insieme da competenze, tecnologie, organizzazione" (10-13 novembre).
La scelta della nostra Associazione nel delineare e proporre il programma – a cui parteciperanno alcuni tra i massimi rappresentanti italiani e europei del mondo della sanità, della ricerca e delle tecnologie - Fabiola Giannotti (Direttore generale Cern, Ginevra), Domenico Mantoan (Direttore generale Agenas, Roma), Walter Ricciardi (Professore di Igiene e medicina preventiva, Consulente Ministro della Salute), Lucilla Sioli (Direttore Intelligenza Artificiale e Industria Digitale, DG CONNECT, Commissione Europea, Bruxelles), Nino Cartabellotta (Presidente Fondazione GIMBE), Massimiliano Boggetti (Presidente Confidustria Dispositivi Medici), Antonio Gaudioso (Segretario nazionale Cittadinanzattiva) - è sata quella di analizzare il passato, guardare al presente e progettare il futuro puntando l’attenzione sui pilastri da cui deve ripartire il nostro Ssn in questa situazione.
Questi pilastri sono proprio le competenze professionali, le tecnologie healthcare e una nuova organizzazione di sistema: sono questo gli elementi cardine su cui vogliamo urgentemente richiamare l’attenzione di tutti coloro che in questo periodo stanno operando perché il nostro sistema di assistenza e di cure riesca a resistere e offrire risposte di qualità anche sotto l'immensa pressione pandemica.
Perché parliamo di emergenza? Perché il Paese è in questa situazione ma lo è anche il Servizio sanitario nNazionale. E lo è soprattutto dal punto di vista delle tecnologie per la salute, che potrebbero offrire un contributo essenziale alle riposte efficaci in termini di presa in carico, ma che in realtà fanno parte del problema.
È una considerazione impietosa, ma reale. Dal nostro punto di osservazione, come ingegneri clinici in tutti questi mesi abbiamo registrato scarsa capacità di raccolta dei fabbisogni tecnologici. Abbiamo colto diverse e preoccupanti falle nella linea di comando in emergenza per quanto riguarda la dimensione tecnologica. Abbiamo assistito alla preoccupante mancanza di chiarezza nei passaggi all'interno delle istituzioni centrali e tra le istituzioni centrali e i livelli regionali e locali. Abbiamo registrato carenze preoccupanti nelle gestione delle donazioni. Abbiamo segnalato i rischi per la sicurezza dei pazienti.
Si potrà dire: e gli ingegneri clinici dove erano di fronte a tutto questo? Noi – insieme ad esperti di altre professioni - abbiamo fatto segnalazioni precise e puntuali di un utilizzo degli strumenti regolatori da parte delle istituzioni non sempre chiari e coerenti con le criticità emergenziali. Eppure le segnalazioni sono cadute nel vuoto. Abbiamo vissuto mesi in cui la struttura commissariale si è mossa sempre prescindendo completamente dal coinvolgimento dei professionisti di settore: questo non ci sembra sia il modo migliore per affrontare un emergenza ed i risultati purtroppo ci danno ragione.
Queste sono le macrocriticità che un sistema serio deve prendere in considerazione quando ritiene di dover affrontare l'emergenza con senso di responsabilità parlando di tecnologie per la salute.
Insomma: nel recente passato si sono registrate enormi carenze. E nel presente? E nel futuro? Possiamo affrontare la nuova emergenza migliorando quello che sino ad ora non ha funzionato? Le tecnologie per la salute possono essere un supporto essenziale per superare l'emergenza oppure rimarranno un problema nel problema?
Noi ingegneri clinici vogliamo ripartire insieme, subito e con coraggio, senza scollamenti o esclusioni di competenze e lo diremo in questi giorni mandando un messaggio forte proprio alle Istituzioni, per dire una cosa che tutti i cittadini devono sapere: il Paese può farcela se le competenze necessarie vengono coinvolte. Non può farcela se tecnologie, organizzazione e competenze vanno ognuna per la propria strada, con dilettantismo e senza preparazione.
Pertanto l'Associazione Italiana Ingegneri Clinici auspica:
• che la capacità di affrontare l'emergenza che sia adeguata all'emergenza stessa e non sia più lasciata a competenze casuali e improvvisate in ambito tecnologico;
• che gli esperti di tecnologie siano coinvolti al centro della cabina che affronta l'emergenza;
• che gli ingegneri clinici siano presenti nella CTS;
• che il Paese comprenda che si risponde all'emergenza lavorando insieme con sforzi comuni;
• che si possa realizzare un pronto ritorno alla normalità nei processi e nei flussi di programmazione ed approvvigionamento delle tecnologie.
L'emergenza del Paese è anche l'emergenza del Ssn: siamo qui per cercare di superarla insieme.
* Presidente Aiic - Associazione Italiana Ingegneri Clinic
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