Lavoro e professione
In Piazza per ricomporre la filiera formativa con la difesa del Ssn
di Andrea Filippi *
24 Esclusivo per Sanità24
Il 27 e il 29 maggio la Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn insieme all’Unione degli universitari (UDU) sarà a Piazza Montecitorio al fianco dei Medici in formazione nella mobilitazione, ormai permanente, che coinvolge numerose associazioni di studenti di medicina, neolaureati, camici grigi, specializzandi e corsisti di medicina generale per una riforma della formazione e per la tutela della salute della cittadinanza.
L’emergenza pandemica ha inevitabilmente messo in evidenza tutte le falle di un Servizio sanitario che in questi ultimi 20 anni ha subito gli effetti, per certi versi drammatici, del definanziamento del fondo sanitario nazionale, dei tagli al personale, ma soprattutto della frammentazione organizzativa. Oggi per rilanciare il sistema salute, anche nella lunga battaglia che ci attende per il contenimento dell’epidemia sul territorio nazionale, è necessario ricomporre la spaccatura esistente tra la filiera formativa e l’offerta di servizi alla cittadinanza.
È innegabile che nel 2020 il Governo ha messo in campo un’imponente mole di risorse per il finanziamento del fondo sanitario, siamo infatti ormai oltre gli 8 miliardi aggiuntivi tra legge di Bilancio, Dl Cura Italia e Dl Rilancio, ma manca ancora purtroppo quella visone d’insieme che ci dovrebbe orientare per una corretta allocazione delle risorse. Vero è che finalmente dopo anni di estenuati battaglie nelle quali siamo stati costretti a elemosinare ad ogni legge di bilancio qualche contratto di formazione specialistica in più, oggi sempre nel Dl rilancio ne vengono finanziati ben 4.200 aggiuntivi, ma dobbiamo purtroppo registrare l’assenza di una revisione complessiva di un sistema formativo ormai inadeguato ai bisogni di salute della cittadinanza.
Oggi è più che mai necessario coniugare i fabbisogni formativi con quelli assistenziali per rispondere ai bisogni dei cittadini.
Studenti, neolaureati, specializzandi, operatori sanitari, rappresentanze sociali, cittadini, uniti per il rilancio del Servizio sanitario nazionale in un’ottica di integrazione del sistema.
La priorità è l’individuazione di un modello organizzativo nel quale inserire i percorsi formativi in una logica di continuità delle carriere professionali nel contesto di un sistema integrato territorio-ospedale-università.
È evidente che la nostra difficoltà di far fronte in modo tempestivo ed efficace all’emergenza pandemica è derivata, più di altre cose, dalla frammentazione dei servizi territoriali, incapaci di una precoce individuazione e presa in carico dei casi a rischio, è mancato il filtro territoriale come avamposto strategico per il contenimento del contagio e per la prevenzione dell’iperafflusso negli ospedali. È tanto più urgente quindi oggi l’individuazione di modelli, incentrati sul territorio e nei distretti Socio-sanitari, di nuclei operativi polifunzionali e multiprofessionali in cui gli operatori siano valorizzati secondo percorsi formativi e assistenziali integrati nell’ambito del medesimo perimetro contrattuale. L’integrazione e la continuità assistenziale deve corrispondere all’integrazione ed alla continuità formativa.
Ha fallito, ad esempio, l’esperienza della Medicina generale avulsa dall’organizzazione del servizio sanitario, con corsi di formazione separati da quelli delle altre scuole di formazione specialistica. Bisogna ripartire dai fabbisogni di salute per integrare quelli formativi anche per il numero di contratti di formazione e per la loro allocazione secondo specialità, con scuole inserite nell’alveo naturale delle Università integrate con i servizi ospedalieri e territoriali per lo svolgimento dei tirocini pratico clinici. una riforma che omogenizzi il sistema dalla formazione all’assistenza per dare risposte più appropriate in termini di promozione della salute, prevenzione, cura e riabilitazione. Ecco perché riteniamo importante aderire con convinzione alle iniziativa dei giovani professionisti in formazione, veri protagonisti della sanità post epidemica.
* Segretario nazionale Fp Cgil Medici e dirigenti Ssn
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