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Coronavirus/Simeu: i pazienti non Covid 19 sono bloccati in pronto soccorso

di Radiocor Plus

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In questi giorni di emergenza straordinaria i pronto soccorso, e gli interi ospedali, hanno interamente rivoluzionato la loro attività per far fronte al dilagare del contagio. Il tentativo di mettere in atto nuovi modelli per il miglior esito di cura possibile ai pazienti si scontra con alcune nuove criticità determinate dalla inedita situazione d'emergenza. Secondo Salvatore Manca, presidente nazionale Simeu, una di queste riguarda la gestione dei pazienti non Covid e le altre urgenze che vengono gestite in pronto soccorso che abbiano necessità di un ricovero ospedaliero. Necessariamente tutte le altre patologie dovranno seguire un percorso rigidamente separato da quello per il coronavirus. "In questa fase - spiega Manca - stanno sorgendo delle serie difficoltà, in quanto i reparti di degenza prima di accettare i ricoveri dei pazienti per traumi o patologie cardiovascolari e altro, pretenderebbero l'esecuzione del tampone e il ricovero che dovrebbe quindi essere successivo all'arrivo del risultato del tampone". Questo approccio sta creando notevoli difficoltà operative ai pronto soccorso già gravati da problematiche organizzative e di organico dovute allo sdoppiamento dei percorsi in covid e non covid. "Ricordo che il PS non è strutturato né come dotazione organica né come spazi, per poter seguire per 24-48 ore i pazienti da ricoverare in attesa del risultato dei tamponi - conclude Manca - per cui si richiede che i reparti di degenza mettano in atto dei percorsi interni per i pazienti ricoverati affetti da patologie no-covid, al fine di non ostacolare la regolare attività e il flusso dei pazienti che afferiscono ai Pronto soccorso".


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