Lavoro e professione

Infermieri: addio Ipasvi, nasce la Fnopi, ma il cambiamento concreto non sarà rapido

di Barbara Mangiacavalli (presidente Federazione nazionale Ordini Professioni infermieristiche, già Federazione Ipasvi)

Dal 15 febbraio entra in vigore la legge Lorenzin 3/2018 e dopo oltre 60 anni l'Ipasvi non c'è più. Nasce la Fnopi, la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni sanitarie ed è una svolta storica, che la nostra professione attende ormai da oltre dieci anni e che premia la professionalità degli infermieri, professione intellettuale.
Ora, al pari di tutte le altre professioni intellettuali, per loro c'è una tutela ordinistica che favorisce non solo i professionisti, ma anche per gli stessi cittadini, offrendo armi efficaci ad esempio contro l'abusivismo, che infanga l'operato di centinaia di migliaia di professionisti e pone a rischio la salute degli assistiti.
L'elemento forte della trasformazione dei Collegi in Ordini è la tutela dell'assistito che si ottiene vigilando affinché l'iscritto abbia titolo al contatto diretto con lui, anche in caso con l'esercizio della magistratura interna. Quindi il controllo sui comportamenti deontologici e professionali: si lavora per una sorta di accreditamento periodico anche in termini di competenza dei professionisti. Non basta essere iscritto all'Ordine se poi l'iscrizione diventa un mero titolo di cui fregiarsi senza rivedere preparazione, formazione e competenza. Va introdotto un percorso di accreditamento periodico professionale e continuativo che gli Ordini posso a pieno titolo verificare.

Deontologia e riorganizzazione
La differenza la faranno i codici deontologici che anche grazie alla nuova legge acquisteranno maggiore rilevanza anche per il peso e le potenzialità che i nuovi Ordini avranno dal punto di vista del controllo e della loro applicazione e potranno essere aggiornati con maggiore e più regolare frequenza. La differenza la farà l'organizzazione a livello locale che la legge rende elastica prevedendo, anche grazie ai decreti attuativi che ora il ministero della Salute dovrà predisporre con la collaborazioni di tutte le professioni, norme che non ingesseranno più la gestione e l'organizzazione dei professionisti sul territorio come oggi accade.
Al di là del nome e dell'importanza della legge, ci sono altri punti del suo iter che aiutano nella comprensione del cambiamento che sta avvenendo, ma che hanno bisogno di tempo per essere attuati.
Si dovranno ora attendere infatti i decreti attuativi previsti perché tutti i cambiamenti e le novità diventino effettivi.

Per ora quindi sia la Federazione Ipasvi e i Collegi che cambiano il loro nome, che le professioni socio-sanitarie devono attendere la loro nuova regolamentazione.
Il nostro obiettivo è chiudere la partita prima dell'estate, garantendo percorsi regolari, senza stop&go e soprattutto consoni alle necessità e alle aspettative di tutti i professionisti infermieri.
Al momento dell'entrata in vigore forniremo ai nuovi Ordini tutte le informazioni necessarie sul cambiamento dal pre al post legge, apparentemente non rilevanti se non dal punto di vista simbolico, in realtà molto più consistenti di quanto non appaia anche dal punto di vista operativo.

Legge in cammino : i decreti attuativi
Perché l'iter della legge abbia il suo compimento sono molte le tappe che presidieremo.
Ad esempio ci vorrà un decreto del ministero della Salute per determinare la composizione del Consiglio direttivo dell'Ordine, garantendo come dice la legge un'adeguata rappresentanza di tutte le professioni che ne fanno parte: in questo caso infermieri e infermieri pediatrici
Un altro decreto della Salute determinerà ad esempio la composizione delle commissioni di albo all'interno dell'Ordine e un ulteriore decreto servirà per la composizione delle commissioni di albo all'interno della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche.
Per quanto riguarda gli organi della Federazione, la legge dà tempo sei mesi dalla sua entrata in vigore e ci vorranno uno o più regolamenti, anche questi adottati con decreto del ministro della Salute, che dovranno avere il via libera anche con una intesa in Conferenza Stato-Regioni, dopo naturalmente il parere positivo della nostra Federazione che dovrà essere espresso entro trenta giorni dalla richiesta.
I regolamenti disciplinano: le norme relative all'elezione degli organi, il limite dei mandati degli organi degli Ordini e della Federazione, criteri e modalità per lo scioglimento degli Ordini, la tenuta degli Albi, la riscossione e l'erogazione dei contributi, l'istituzione delle assemblee dei presidenti di albo, le sanzioni, i procedimenti disciplinari e i ricorsi.
Ed eventualmente un ulteriore decreto del ministro della Salute deciderà nel caso se introdurre o no il voto elettronico per il rinnovo degli Ordini che per il prossimo triennio restano legati alle procedure pre-Ddl Lorenzin: il decreto dovrebbe essere adottato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge e dovrebbe definire le procedure per la composizione dei seggi elettorali in modo tale da garantire la terzietà di chi ne fa parte, le procedure per l'indizione delle elezioni, per la presentazione delle liste e per lo svolgimento delle operazioni di voto e di scrutinio, le modalità di conservazione delle schede, prevedendo la possibilità per gli Ordini di stabilire che le votazioni abbiano luogo con modalità telematiche. Ma fino a quel momento il voto elettronico non c'è e non è espressamente previsto dalla nuova legge.
Naturalmente, essendo la denominazione la prima cosa a cambiare, la Federazione e gli Ordini dovranno provvedere alle comunicazioni e al cambio di tutte le referenze: carta intestata, email, Pec, firma digitale ecc. Anche la burocrazia vuole la sua parte, ma in questo caso è fondamentale che tutto avvenga nel più breve tempo possibile.
In questo senso abbiamo già contattato il ministero della Salute per concordare l'iter dei vari provvedimenti necessari e perché questi abbiano la massima rapidità di esecuzione, compatibilmente con la formazione del nuovo Governo e del nuovo Parlamento.

Modifiche entro l’estate
Anche la nuova area delle professioni socio-sanitarie grazie alla nuova legge e ai decreti attuativi e all'impostazione data che interessa direttamente gli Oss, per diventare effettiva e regolamentata dovrà attendere un decreto del Miur, di concerto con il ministero della Salute, sentite le competenti Commissioni parlamentari e acquisito il parere del Consiglio universitario nazionale e del Consiglio superiore di sanità per definire l'ordinamento didattico della formazione per i profili professionali socio-sanitari.
Un'impostazione ben definita che chiarisce sia nelle funzioni che nelle competenze e nei rapporti multiprofessionali che finalmente potranno trovare la loro giusta strada a vantaggio degli assistiti, il ruolo di chi lavora ogni giorno in prima linea per soddisfare i bisogni dei cittadini senza più polemiche spesso solo strumentali.



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