Lavoro e professione
Arresto del Consiglio della Turkish Medical Association, Anelli: «È come se avessero imprigionato tutti i medici del mondo»
«È inaccettabile che il Presidente e il Consiglio dell'Ordine dei Medici turco siano stati imprigionati per aver definito la guerra come un problema di salute pubblica, che causa danni irreparabili a livello fisico, psicologico, sociale ed ambientale».
A denunciare l'arresto, avvenuto ieri, del board della Turkish Medical Association (TMA), l'omologo del nostro Ordine dei Medici, è ora il Comitato Centrale della Fnomceo (la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), per voce del presidente Filippo Anelli. L'arresto è solo l'atto finale di una lunga campagna intimidatoria messa in opera dal governo turco contro la TMA negli ultimi anni.
«È compito del medico tutelare la salute individuale e collettiva – continua Anelli -: conseguenza lampante e ineludibile è che il medico non possa che essere a favore della pace, come prima condizione di garanzia della dignità e della salute psicofisica dell'uomo e della società. È perciò ancora più grave che i colleghi della TMA siano stati arrestati per aver adempiuto a un loro dovere fondamentale, per aver dato attuazione a un principio fondante della nostra professione. Questo atto va ben oltre la censura, ben oltre il limite della libertà di espressione: è come se si fosse voluto annientare il significato stesso dell'essere medico e l'essenza dell'Ordine. È come se il Governo turco avesse imprigionato tutti i medici. Perciò ci uniamo all'Associazione medica mondiale (WMA), a tutte le Associazioni mediche e istituzioni europee e internazionali per chiedere la liberazione immediata dei nostri colleghi e la cessazione di ogni intimidazione, e invitiamo tutti a unirsi alla campagna sui social, con l'hashtag #supportTMA».
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