Lavoro e professione
Schizofrenia, Sips: «Allarme gestione dei pazienti più giovani»
di Andrea Fiorillo (responsabile scientifico del 12 Congresso SIPS, professore associato di Psichiatria Università della Campania Luigi Vanvitelli)
La schizofrenia è un disturbo mentale grave che si manifesta spesso in giovane età, con un esordio acuto o insidioso, e che rappresenta una delle patologie più gravose per la società, l'individuo affetto e i suoi familiari. Come per quasi tutte le patologie di cui si occupa la medicina, la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono essenziali per orientare le cure e favorire il processo di guarigione. Infatti, il tempo trascorso tra l'inizio dei sintomi psicotici e la prima terapia congrua peggiora la prognosi della malattia e induce livelli più elevati di disabilità.
In Italia, l'intervallo medio tra la comparsa dei sintomi psicotici e il primo trattamento adeguato è di circa 30 settimane, una media ben al di sopra rispetto a diversi paesi europei. I motivi alla base di questo ritardo sono ascrivibili al contesto familiare, ai medici e alla patologia in sé.
Per quanto riguarda la famiglia, il ritardo con cui si accede ai servizi di salute mentale è dovuto soprattutto a ignoranza (in molti casi i primi sintomi di malattia vengono interpretati erroneamente come dovuti a cause fisiologiche dell'età evolutiva), vergogna e pregiudizio (molti familiari preferiscono non rivolgersi ai servizi di salute mentale per il timore che il loro congiunto malato e l'intera famiglia siano discriminati ed “etichettati”).
Purtroppo il problema riguarda anche la classe medica: il primo operatore sanitario che viene solitamente contattato è il medico di medicina generale, che però molto spesso non ha le competenze adeguate per formulare una diagnosi corretta e non fornisce alcun trattamento, né indirizza correttamente il paziente ai servizi di salute mentale. Ma anche gli psichiatri possono avere difficoltà a diagnosticare correttamente un esordio psicotico e a differenziarlo da altri disturbi mentali che possono presentarsi con sintomi simili, come il ritiro sociale, l'ideazione delirante, le distorsioni della realtà.
Poiché le fasi iniziali della schizofrenia hanno un impatto significativo sul decorso a lungo termine della malattia, sono fondamentali la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo e appropriato. Per quanto riguarda la diagnosi, sono disponibili (anche in lingua italiana) alcuni strumenti diagnostici che possono aiutare il clinico a porre una diagnosi differenziale con altri disturbi mentali all'esordio, come alcuni disturbi di personalità, il disturbo affettivo bipolare, il disturbo ossessivo-compulsivo. Per quanto riguarda il trattamento, sono disponibili numerose linee guida internazionali che prevedono un intervento integrato con farmaci antipsicotici di nuova generazione a basso dosaggio e interventi psicosociali di provata efficacia.
Negli ultimi anni, il Dipartimento di Psichiatria dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli, diretto da Mario Maj, ha partecipato a numerosi progetti di ricerca internazionali finanziati dalla Commissione Europea, con l'obiettivo di migliorare la caratterizzazione clinica e diagnostica degli esordi psicotici e di ottimizzarne il trattamento.
Inoltre, il Dipartimento ha attivato un ambulatorio per la diagnosi e il trattamento precoce dei pazienti con schizofrenia, attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 14.00, nonché un servizio di ascolto e supporto per le famiglie dei pazienti con schizofrenia all'esordio.
La Società Italiana di Psichiatria Sociale, che si riunirà a Napoli dal 25 al 27 gennaio per il XII Congresso Nazionale, ha previsto un piano di lavoro specifico per la gestione precoce dei pazienti con esordio psicotico. Questo piano di lavoro prevede: 1) il coinvolgimento attivo dei familiari, degli insegnanti e dei medici di medicina generale nel processo di identificazione precoce del disagio psichico; 2) la formazione degli psichiatri e degli altri operatori della salute mentale in tema di diagnosi e trattamento precoce; 3) campagne informative rivolte alla popolazione generale sulle fasi iniziali delle psicosi; 4) campagne antistigma per combattere il pregiudizio e la discriminazione relative alle tematiche di salute mentale; 5) una migliore organizzazione della rete dei servizi di salute mentale per l'adolescente e l'adulto.
I temi suddetti saranno ampiamente sviluppati nell'ambito del Congresso della Società, organizzato da Andrea Fiorillo, del Dipartimento di Salute Mentale dell'Università Vanvitelliana. Al Congresso parteciperanno oltre duemila operatori della salute mentale, e i relatori comprenderanno i principali esperti internazionali sulla prevenzione e il trattamento precoce della schizofrenia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA