Lavoro e professione
Con il Ddl Lorenzin più forza ai chimici
di Nausicaa Orlandi (presidente del Consiglio nazionale dei Chimici)
A dicembre 2017, come è noto, è stato approvato definitivamente al Senato il Disegno di Legge Lorenzin, grazie al quale il Consiglio Nazionale dei Chimici assumerà la denominazione di Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici. Questo nuovo assetto, che coinvolgerà i circa 9 mila chimici italiani (dati 2017) oltre a tutti i fisici, riconosce agli iscritti che la loro professione non è solo tecnica ma anche sanitaria e, di conseguenza, passeranno dall'essere sotto il controllo del Ministero della Giustizia (lo sono stati dal 1928, anno dell'istituzione dell'Ordine) alla vigilanza del Ministero della Salute. Oltre ad aumentare gli iscritti all'ordine, il Ddl è un passo importante che contribuisce a rafforzare una percezione positiva della chimica. Circa il 30% degli iscritti all'Ordine dei Chimici, infatti, lavora nel settore pubblico e nel Servizio sanitario nazionale e, grazie al Ddl,si apriranno nuovi spazi occupazionali nell'ambito della dirigenza sanitaria. Inoltre, ci sarà la possibilità di aumentare le scuole di specializzazione che danno accesso a ruoli in ambito sanitario. I cambiamenti introdotti dal Ddl rispecchiano la molteplicità dei campi di intervento dei chimici. Oltre a svolgere attività già normate, i chimici hanno assunto negli ultimi anni un ruolo sempre più importante, in particolare nell'ambito della tutela della prevenzione e protezione negli ambienti di lavoro, dove già operano per esempio con fonometrie e rilevazioni campi elettromagnetici, oltre che con valutazioni dei rischi e ruoli RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione) nella tutela dell'ambiente e prevenzione dell'inquinamento, nello sviluppo e innovazione di processo e di prodotto, nelle consulenze e analisi nei settori cosmetico, farmaceutico, agroalimentare, nutrizionale, chimico-clinico, portuale e legale-forense.
L'iter che ha portato a questo risultato è stato lungo e perseguito pazientemente. L'idea che l'Ordine dei Chimici avrebbe potuto di fatto trasformarsi in un Ordine dei Chimici e dei Fisici è nata nel 2008. In un'ottica generale di riorganizzazione e accorpamento degli Ordini, dal 2008 al 2010 il CNC, in collaborazione con la SIF e l'Associazione dei Fisici Sanitari, ha operato per arrivare alla stesura di una proposta che potesse trasformarsi in un disegno di legge riguardante un “Ordine Professionale dei Chimici e dei Fisici”. Tuttavia l'instabilità politica di quel momento non ha permesso di portare a compimento questo primo tentativo.
Nel corso dell'ultima legislatura, è stato presentato alla Camera a firma dell'onorevole Senaldi un progetto di legge riguardante l'Ordine professionale dei Chimici e dei Fisici. La svolta definitiva è stata, però, quando nel giugno 2014 è emersa la possibilità che la vigilanza su alcuni Ordini, tra cui quello dei Chimici, passasse al Ministero della Salute. Il risultato è stato l'inserimento nel Ddl Lorenzin di un emendamento (Atto del Senato n. 1324; 179 voti favorevoli, 1 contrario e 48 astenuti), secondo il quale il Consiglio Nazionale dei Chimici avrebbe assunto la denominazione di Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici. I decreti attuativi andranno ora a definire le modalità di rinnovo del Consiglio Nazionale e dei Consigli Territoriali (quelli attuali rimarranno in carica fino alla scadenza naturale del mandato) e quelli che saranno i nuovi criteri di iscrizione all'ordine, ma grazie all'approvazione del Ddl possiamo finalmente affermare di avere vinto una battaglia lunga che conferma il ruolo del chimico professionista per la salute e ribadisce l'importanza della chimica per la vita.
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