Lavoro e professione
Professioni sanitarie, il consuntivo sul 2017-18: domande in lieve calo. Ecco il Report
di Angelo Mastrillo
Sono in lieve calo le domande di ammissione ai 22 corsi di laurea delle professioni sanitarie (-1,9%) fra le 86.709 dello scorso anno e le attuali 85.095, mentre l'anno precedente si era rilevata una quasi parità. Al contrario, continuano a crescere le domande per i Corsi di laurea magistrale a ciclo unico di Medicina e Chirurgia e di Odontoiatria: da 81.886 a 88-680 con +8,3%, mentre era stato del +2,0% del 2016 e del -12,3% nel 2015. È quanto emerge dai dati rilevati dalla Conferenza nazionale dei Corsi di Laurea delle Professioni sanitarie, presieduta da Luisa Saiani, grazie alla collaborazione delle Università sedi di Facoltà/Scuole di Medicina e Chirurgia.
Si rileva una riduzione dei fabbisogni da parte di quasi tutte le Regioni con -1.706 (-6,6%) fra i 25.939 dello scorso anno e gli attuali 24.233. Collegi e Associazioni Professionali propongono un fabbisogno di 29.282 posti 1.412 in meno rispetto allo scorso anno (–4,6%). Invariato invece il potenziale formativo offerto dagli Atenei al Ministero dell'Università con 26.811 posti.
Fra le professioni più richieste dagli studenti si confermano Fisioterapista, Logopedista, Dietista e Ostetrica, rispettivamente con valori che vanno dal 14 a 9 domande per ogni posto a bando. Al contrario, la domanda è più bassa per Tecnico Audioprotesista e Tecnico della Prevenzione (1,4), terapista Occupazionale (1,3), Tecnico Audiometrista (1) e Assistente Sanitario (0,6) con 185 domande su 302 posti a bando e che cala ancora rispetto allo 0,7 dello scorso anno.
Resta invece stabile la domanda su Infermiere (1,6) con 23.476 domande su 14.450 posti a bando. Nel Report sono riportati diversi dati che riguardano anche il Potenziale formativo offerto dalle Università, rispetto a cui la novità del criterio unico del “taglio lineare” applicato quest'anno dal Ministero dell'Università ha determinato dubbi e perplessità sulla sproporzionata ed eccessiva assegnazione di posti alle Università di Roma, con riduzione sulla maggioranza delle altre Università.
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