Lavoro e professione

La critica dei sindacati: sui precari il Governo fa un passo avanti e due indietro

di Andrea Dominijanni (responsabile naz. area dirigenza medica - Sindacato dei Medici Italiani)

Quando la politica è ondivaga: sui precari il Governo fa un passo avanti e due indietro. Questo Esecutivo, come il precedente, continua a stupirci. Dopo il tragico naufragio delle promesse di incremento del Fondo Sanitario Nazionale e la pessima gestione delle trattative per il rinnovo del Contratto dei medico e sanitari con l'emendamento che tassava maggiormente le sigarette, dal cilindro estrae la circolare 3/ 2017 del 23 novembre della ministra Marianna Madia, attuativa di una parte importante del recente decreto delegato 75/2017 sulla stabilizzazione dei precari contenuta nell'articolo 20, e in particolare il paragrafo 3,2,8 che riguarda il Ssn. Un intervento che riguarda nella sanità pubblica 37.500 operatori, di cui 10.000 dirigenti.
Come risulta da una precisa analisi firmata da Stefano Simonetti, su Il Sole 24 Ore Sanità, la lettura non attenta induce a ritenere che fosse estesa alla dirigenza la stabilizzazione, ma il decreto delegato 75/2017 è chiaramente rivolto, «al personale non dirigenziale», come recita letteralmente. La domanda di chiarezza sorge spontanea dato che nella circolare è stato inserito che «è consentito il ricorso anche alle procedure di cui all'articolo 20», il che permetterebbe «l'applicazione ai dirigenti medici e sanitari», estendendo a loro quanto non previsto dal decreto delegato? Ma una circolare attuativa può estendere l'applicazione di un decreto legislativo ?
Oltretutto non siamo certi di alcune interpretazioni, in positivo, come quella relativa alla stabilizzazione dei precari con anzianità di servizio di almeno tre anni che hanno superato procedure selettive, tipo avvisi pubblici. Non vorremmo che si creassero ulteriori blocchi e si generassero altri ricorsi e contenziosi giudiziari. Ora basta, servono risposte serie, chiare e adeguate.
Ci aspettiamo di avere immediate precisazioni, perché altrimenti questo è un pericoloso spot elettorale che lascia i medici precari in balia dell'arbitrio delle regioni, ma è anche la dimostrazione ulteriore che la sanità è fuori dall'agenda politica di questo Governo, ed è fuori dall'attenzione del Parlamento.
Non a caso, l'Intersindacale ha previsto uno sciopero nazionale il prossimo 12 dicembre, che però rischia di essere tardivo, vista l'imminente delle elezioni, ma anche parziale, vista la sottovalutazione del problema del precariato. Anzi, a onor del vero, risulta strana l'adesione entusiasta di alcuni sindacati, non FVM, di cui Smi fa parte insieme al Sivemp, alla circolare pasticciona nonché inadeguata della ministra Madia.
Infine, un appello: uniti si vince, non si lascino i precari soli, non sono figli di un dio minore, sono la spina dorsale e anche il futuro della nostra sanità pubblica.


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