Lavoro e professione

Cure termali, chance integrata e sostenibile per il Ssn

di Marco Vitale (professore ordinario di Anatomia Umana, Università di Parma; direttore scientifico Fondazione per la Ricerca scientifica termale, FoRST).

In una fase storica e sociale nella quale è necessario un razionale contenimento della spesa sanitaria, il decreto di appropriatezza prescrittiva (DM del 9 dicembre 2015) ha ridefinito gli ambiti di intervento e individuato nuove condizioni di erogabilità delle prestazioni. In tale contesto di “appropriatezza” e, nello specifico, nel decreto che stabilisce i nuovi livelli di assistenza, i Lea (DPCM 12 gennaio 2017), viene garantita, per alcune specifiche patologie, l'erogazione dell'assistenza termale, considerata dunque a tutti gli effetti un importante presidio di salute.
Va da sé, dunque, che l'appropriatezza e l'efficacia delle cure termali rappresentino un dato di fatto riconosciuto da più parti: dai pazienti che, grazie alle cure termali, vedono diminuire il numero di ricadute, usano meno farmaci e riducono l'ospedalizzazione; dai medici di famiglia che osservano in molti casi una riduzione evidente della cronicità di alcune patologie; dal Servizio sanitario nazionale, che ha verificato un effettivo risparmio per le casse della sanità.
Che sia per fine di benessere, di prevenzione o infine di cura, le terme sono frequentate da tutte le fasce d'età della popolazione. Si va dalla balneoterapia (bagno termale in vasca o piscina), il trattamento idroterapico maggiormente diffuso, alla fangoterapia, dall'idromassaggio alle cure idropiniche (acqua termale da bere) e sedute inalatorie. Nel 39% dei casi, la terapia termale è utilizzata per la cura delle affezioni osteoarticolari, nel 18% dei casi per le affezioni respiratorie e gastrointestinali, per i problemi dermatologici e ginecologici (10% e 7%).

Terapie integrate in 380 stabilimenti
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso di recente le nuove linee guida per la cura delle persone anziane, ribadendo un concetto importante: la “cura integrata”, ovvero la predisposizione di una rete di servizi “basati sulla comunità”, che aiutano a gestire i problemi derivanti da numerose patologie tipiche della terza età. Un appello che, in parte, può essere raccolto proprio dal sistema termale. Gli stabilimenti in Italia sono circa 380, sono riconosciuti come presidi sanitari e sono distribuiti su tutto il territorio.
Quale migliore alleato del Servizio Sanitario nazionale, che fa fatica ad affrontare la cronicità e la polipatologia nell'anziano? Le terme sono già parte della “welfare community” e rappresentano delle possibili strutture di “low intensity care”, non rivolte alle acuzie, ma ottimali per specifiche cronicità o periodi intercritici di malattia.

Cure sostenibili ed efficienti
L'utilità delle cure termali potrebbe non solo giovare alla qualità di vita del paziente, ma anche al Ssn permettendo un considerevole risparmio e una riduzione delle liste d'attesa, soprattutto nel campo delle patologie muscolo-scheletriche. Lo hanno dimostrato i risultati di una Consensus conference (esperti di università italiane, ospedali pubblici, associazioni pazienti, istituti di ricerca e servizi territoriali) che abbiamo promosso come Fondazione per la ricerca scientifica termale (Forst) e presentato a giugno al Ministero della Salute.
Il sistema termale vuole affiancare il Servizio Sanitario Nazionale anche in tema riabilitativo, consentendo passata la fase acuta, quando il giudizio medico lo ritenga appropriato, di svolgere parte del programma riabilitativo in ambito termale.
Un altro settore in forte crescita è la ricerca in ambito dermatologico, con un'attenzione speciale alla psoriasi e alla dermatite atopica. Le novità più rilevanti, suffragate da numerosi dati, riguardano in particolare l'effetto benefico che ioni contenuti in specifici tipi di acque hanno sui meccanismi patogenetici cellulari e molecolari della lesione psoriasica.
È interessante citare anche un filone di attività scientifica su determinate patologie del tratto gastroenterico, come alcune forme di stipsi e reflusso gastroesofageo. Direttrice molto attuale e interessante del lavoro di studio e ricerca della Fondazione riguarda il potenziale impatto delle cure termali su alcune malattie di tipo metabolico, come l'analisi dei meccanismi alla base dell'azione degli ioni-solfato sul fegato e sulla secrezione biliare.
Infine, vorrei segnalare studi pionieristici con acque sulfuree che hanno già dato interessanti risultati in vitro e nella sperimentazione animale sulla progressione della malattia di Alzheimer.
Per curarsi alle terme è necessaria la prescrizione del medico di medicina generale o dello specialista. Arrivato alle terme, il paziente viene visitato di nuovo dal medico in sede, che accerta l'assenza di controindicazioni (per esempio, fenomeni acuti) e personalizza il percorso terapeutico. Le strutture erogatrici di trattamenti termali sono accreditate dal Ssn, che riconosce un ciclo di cure all'anno. Tutte le informazioni sulle caratteristiche terapeutiche delle acque termali, sugli stabilimenti e i trattamenti, oltre che sulle modalità di accesso, sono disponibili anche sui siti della della Fondazione Forst (www.fondazioneforst.it ) e Federterme (www.federterme.it ).


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